In Italia esiste un simbolico orologio che segna il tempo tra una violenza e l’altra ai danni delle donne. Un ritmo drammatico che, nella Giornata internazionale contro la violenza di genere, richiama tutti a informarsi, reagire e agire per cambiare le cose.
I numeri dei femminicidi nel 2025
Secondo l’Osservatorio nazionale di Non una di meno, nel 2025 sono stati accertati 77 femminicidi e 68 tentati femminicidi. A questi si aggiungono milioni di episodi di violenza, più silenziosi ma altrettanto devastanti.
I dati preliminari del report Istat 2025 parlano di 6,4 milioni di donne che hanno subito almeno una forma di violenza nel corso della vita: il 18,8% fisica e il 23,4% sessuale. Tra le vittime di violenza sessuale, il 5,7% ha subito stupri o tentati stupri.
Le novità del Codice penale sul consenso
Proprio sul tema della violenza sessuale, quest’anno è emersa con più chiarezza una forma di abuso che avviene quando la vittima, drogata o sotto effetto di alcool, non può opporsi.
La Camera dei deputati ha approvato la modifica dell’art. 609-bis del Codice penale, introducendo il principio del “consenso libero e attuale”, un passaggio decisivo che ha visto unite maggioranza e opposizione. Ora si attende l’esame del Senato.
Come si educa al consenso?
La riflessione inevitabilmente si sposta su come e da chi debba partire l’educazione al consenso. Le parole di Gino Cecchettin, padre di Giulia, restano un richiamo collettivo: la giustizia accerta i fatti, ma trasformare dolore e memoria in responsabilità spetta alla società intera.
Cresce la consapevolezza delle donne
Un segnale positivo arriva dall’Istat: nel 2025 è stata registrata una maggiore consapevolezza del rischio da parte delle donne e un aumento di coloro che riconoscono come reato la violenza subita. Cresce anche il ricorso ai Centri antiviolenza, soprattutto nei casi di abusi da parte del partner. Un cambiamento che indica una maggiore capacità di chiedere aiuto e di riconoscere i segnali del pericolo.
di Giulia Biazzo
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