Della comunicazione pubblica bisognerebbe avere quasi una concezione sacrale. Il linguaggio rivolto al pubblico dovrebbe servire a condividere idee, valutazioni e a raccontare accadimenti reali, evitando ambiguità.
Spesso, però, accade il contrario: frasi ricche di aggettivi e sostantivi che dicono poco o nulla, lasciando spazio a interpretazioni e incertezza informativa. La comunicazione efficace non riguarda solo la forma, ma soprattutto il risultato: permettere a chi ascolta di comprendere realmente messaggi e contenuti.
Quando i numeri diventano disinformazione
Il nodo centrale riguarda la comunicazione tramite numeri: valori assoluti e percentuali. Comprendere i numeri richiede competenze, e spesso chi comunica omette informazioni essenziali. Ad esempio: la distanza tra Terra e Sole è di circa 150 milioni di chilometri. Per un profano, ridurre questa cifra di qualche miliardo non cambia la percezione. Lo stesso accade con il debito pubblico, oggi oltre 3.000 miliardi di euro: un errore di un miliardo non appare significativo a chi non ha basi economiche.
La disinformazione è ancora più evidente quando si citano le percentuali senza spiegare su quale dato si basano. Un esempio utile riguarda il PIL regionale:
-
Lombardia: oltre 510 miliardi di euro nel 2024
-
Sicilia: circa 90 miliardi di euro
La popolazione lombarda è il doppio di quella siciliana, e il PIL complessivo è quasi cinque volte superiore. Di conseguenza, il PIL pro capite lombardo è più del doppio di quello siciliano.
Dire che la crescita percentuale del PIL in Sicilia nel 2024 è stata superiore a quella della Lombardia (1,3% contro 1,1%) è vero, ma fuorviante se non si considera la dimensione dei territori e il dato assoluto.
Perché serve trasparenza nella comunicazione economica
Questa riflessione non vuole sminuire il sistema Sicilia, ma richiamare alla responsabilità di chi comunica dati economici. La crescita deve essere misurata con metodologie chiare, evitando narrazioni parziali.
Chi ha responsabilità amministrative dovrebbe adottare un approccio più vicino alle metodiche aziendali, basato su dati misurabili e obiettivi verificabili.
Per programmare una reale crescita economica e sociale, serve partire dal metodo: analisi dei numeri, confronto oggettivo e comunicazione trasparente.
Antonio Pogliese
Dottore Commercialista
Lascia una risposta