L'emergenza sanitaria ha portato con sé pesanti ripercussioni sul quadro economico e sociale italiano che però, grazie alle misure di sostegno e alla ripresa delle attività, vede delinearsi il rimbalzo tanto atteso. È quanto sostiene l'Istat nel suo Rapporto annuale 2021, sottolineando però alcuni aspetti che ancora pesano come la disoccupazione e la povertà assoluta che tocca oltre 2 milioni di famiglie. "Nonostante un moderato recupero occupazionale nei mesi recenti, a maggio ci sono 735 mila occupati in meno rispetto a prima dell’emergenza", si legge nel report.
E ancora: "I trasferimenti alle famiglie hanno limitato la caduta del reddito disponibile (-2,8%) - osserva il rapporto - il calo dei consumi è stato ben più ampio di quello del reddito, di conseguenza il tasso di risparmio è quasi raddoppiato. I consumi sono scesi più nel Nord che nel Centro e nel Mezzogiorno. Nel complesso, la spesa per alimentari e per l’abitazione è rimasta invariata, mentre si sono ridotte molto quelle più colpite dalle misure restrittive sulle attività e dalle limitazioni agli spostamenti e alla socialità. L’incidenza della povertà assoluta, misurata sui consumi, è in forte crescita, soprattutto nel Nord".
Fa da sfondo un nuovo minimo storico di nascite dall'Unità d'Italia e un massimo di decessi dal secondo dopoguerra.
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