fbpx

In Sicilia alle donne pensioni più povere del 40% rispetto agli uomini

In Sicilia alle donne pensioni più povere del 40% rispetto agli uomini

In Sicilia alle donne pensioni più povere del 40% rispetto agli uomini

Lavoro pagato meno, pensioni più povere: è la fotografia delle donne siciliane, scattata dalla Spi Cgil che ha analizzato i dati in Sicilia. Ne viene fuori un quadro impietoso: l’importo medio di una pensione di vecchiaia per una donna si aggira intorno agli 823 euro al mese. Un uomo siciliano, in media, ne percepisce 1.326. Quattrocento euro in meno ogni mese, quasi il 40%. Se guardiamo alle pensioni di invalidità: in media per le donne dell’Isola è pari a 578,84 euro, quella degli uomini si attesta su una media di 769 euro.

Numeri che sono stati illustrati stamattina al San Paolo Palace di Palermo dal Sindacato pensionati italiani.

Pensioni povere per le donne in Sicilia e il dramma del gap salariale

“Stiamo accendendo un faro sulla condizione delle donne – osserva la segretaria generale dello Spi Cgil Sicilia Maria Concetta Balistreri – perché la posizione previdenziale si costruisce piano piano nel corso di tutta la carriera lavorativa. Il gap salariale, così come il mancato riconoscimento del lavoro delle donne, è sicuramente uno degli elementi che ci fa riflettere. Non possiamo parlare di denatalità senza parlare di welfare e riconoscimento del lavoro delle donne”.

La situazione delle pensioni è ovviamente figlia della disparità di trattamento sul lavoro. In media, un operaio siciliano guadagna 14.199 euro l’anno, mentre la stessa mansione se svolta da una donna è retribuita in media la metà: 7.545 euro l’anno. Più sale il livello della mansione, più questo gap diminuisce: nella fascia impiegatizia gli uomini vengono pagati in media 24.471 euro annui, le donne 14.573. E ancora meno tra i quadri: 59.962 euro annui per gli uomini, 51.858 per le donne. In cima alla piramide, però, la forbice torna ad allargarsi a dismisura: tra i dirigenti, infatti, gli uomini percepiscono poco più di 100mila euro in dodici mesi, le donne appena 54.509.

Il ruolo della denatalità

Numeri che possono spiegare anche perché in Italia, compresa la Sicilia, si fanno pochi figli. “Parlare di denatalità – sottolinea Concetta Raia, della Segreteria regionale – spesso in maniera distorta, dando la colpa alle donne se decidono di non avere figli, o pensare di risolvere il problema introducendo i movimenti per la vita nei consultori o nelle strutture per un non meglio specificato servizio di informazione in difesa del valore della maternità e del concepimento, è falso e sbagliato. Perché se si vuole favorire la natalità si devono cambiare le politiche di welfare che guardano alla famiglia, non in maniera bigotta ma strutturale”. A cominciare da asili pubblici e parità di pagamento.

redazione

Articoli simili

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi