Totò Cuffaro resta agli arresti domiciliari. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha respinto il ricorso presentato dai legali dell’ex presidente della Regione Siciliana, confermando la misura cautelare disposta nell’ambito della maxi inchiesta sulle presunte tangenti nella sanità siciliana.
Cuffaro, che all’inizio del mese scorso si è dimesso dalla carica di segretario nazionale della Democrazia Cristiana, si trova ai domiciliari da circa tre settimane. Le motivazioni della decisione non sono ancora state depositate.
L’indagine della Procura di Palermo
Il provvedimento si inserisce nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo, che ipotizza l’esistenza di un sistema corruttivo finalizzato a influenzare appalti sanitari e procedure concorsuali all’interno delle aziende sanitarie e ospedaliere dell’Isola.
Secondo l’accusa, il presunto meccanismo avrebbe coinvolto dirigenti, manager e referenti politici, con l’obiettivo di pilotare nomine e gare pubbliche nel settore sanitario regionale.
Vito Raso: resta l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria
Per Vito Raso, ex braccio destro di Totò Cuffaro, il Tribunale del Riesame ha confermato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I giudici hanno rigettato il ricorso della difesa contro l’ordinanza del gip, disponendo anche il pagamento delle spese processuali.
La misura prevede controlli periodici presso le forze dell’ordine e resta in vigore senza modifiche.
Caso Colletti: domiciliari confermati nonostante il ricovero
Nei giorni scorsi il Tribunale della Libertà ha confermato anche gli arresti domiciliari per Roberto Colletti, ex manager dell’ospedale Villa Sofia, oggi in pensione. L’uomo è stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni dopo un improvviso peggioramento del quadro clinico.
A fornire aggiornamenti sono stati i suoi legali, gli avvocati Massimo Motisi e Giuseppe Di Stefano. Colletti è indagato nella stessa inchiesta che coinvolge Totò Cuffaro: secondo gli inquirenti avrebbe ottenuto appoggio politico per la nomina a manager e avrebbe successivamente contribuito a pilotare un concorso per operatori socio-sanitari.
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