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La zona Falcata di Messina è un sito contaminato - Video

La zona Falcata di Messina è un sito contaminato - Video

La zona Falcata di Messina è un sito contaminato – Video

Adesso è ufficiale, l’area è inquinata, mette a rischio la salute e va bonificata. Negli ultimi decenni "la Falce", il luogo simbolo che racconta le origini della città di Messina e da dove può partire il suo rilancio, è stata al centro di dibattiti su come riqualificarla, come restituirgli dignità dopo l’abbandono ed il degrado.

“Si è parlato tanto e fatto poco” come ha ribadito il rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea presente alla conferenza stampa organizzata da Mario Mega presidente dell’Autorità Portuale di Sistema dello Stretto per rendere noti i risultati delle caratterizzazioni effettuate e delle analisi da cui è emerso quali e quanti inquinanti sono presenti nei 17 ettari della Zona Falcata.

Lo studio

Lo studio realizzato dall’Ateneo peloritano, validato dall’Arpa e in attesa adesso dell’approvazione della Regione, è il risultato della collaborazione tra Adsp e UniMe avviata già con la convenzione del 2016 quando c’era la vecchia Autorità portuale guidata da Antonio De Simone. Sullo strato superficiale sono concentrati i metalli, diossina vicino all’ex inceneritore, nello strato più profondo ci sono idrocarburi, specie nella zona della ex degassifica. Adesso Sogesid dovrà fare il progetto di fattibilità per la bonifica ma soprattutto si dovranno trovare le risorse necessarie per avviare gli interventi, circa 80 milioni di euro. Sui prossimi passi abbiamo sentito Mario Mega presidente dell’Adsp dello Stretto.

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Lina Bruno

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