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Nella riviera jonica un “mare di veleni”, task force per contenere l’inquinamento

Nella riviera jonica un “mare di veleni”, task force per contenere l’inquinamento

Nella riviera jonica un “mare di veleni”, task force per contenere l’inquinamento

PALERMO - Una task force di esperti che possa monitorare in modo costante la salubrità del mare lungo la riviera jonica, particolarmente interessata nel corso di questa estate da fenomeni di inquinamento. Al termine di una riunione con i sindaci dei Comuni, l’assessore al Territorio e ambiente Toto Cordaro si è impegnato a parlarne e a richiederla al presidente della Regione Nello Musumeci.

All’incontro, sollecitato dal sindaco di Furci Siculo Matteo Francilia, hanno partecipato i primi cittadini di Messina, Nizza di Sicilia, Letojanni, Antillo, Roccalumera, Giardini Naxos, Taormina, Santa Teresa di Riva, Sant’Alessio Siculo, Scaletta Zanclea e Ali Terme. Presenti anche i tecnici dell’assessorato, il direttore tecnico dell’Arpa Sicilia - che ha relazionato sullo stato degli impianti di depurazione dell’area, sui controlli e sulle analisi periodiche effettuate dall’Agenzia - e Carmelo Briguglio, nella qualità di esperto del governatore.

Gli amministratori hanno esposto le principali criticità dei rispettivi territori, evidenziando anzitutto la necessità di reperire nuove risorse per effettuare interventi sui sistemi di depurazione e su una rete ormai vetusta e difficile da gestire. è stata, inoltre, sottolineata la necessità di effettuare la pulizia dei torrenti che sfociano in mare trasportando, spesso, rifiuti e detriti.

È stato un confronto dai toni assolutamente costruttivi - ha osservato Cordaro - e l’idea di formare un apposito gruppo di lavoro che, a seconda delle specifiche esigenze, possa proporre interventi risolutivi, può rappresentare davvero un significativo passo in avanti per restituire purezza al mare lungo quel meraviglioso tratto di costa”.

Un percorso, come è stato rilevato, che dovrà necessariamente avere come interlocutore Maurizio Giugni, commissario straordinario per la depurazione, con il quale è già stato avviato un proficuo rapporto di collaborazione. “Attraverso gli uffici competenti - ha aggiunto l’assessore Cordaro - seguirò l’iter delle opere, già finanziate, di potenziamento e di riqualificazione del depuratore di Nizza di Sicilia, la cui realizzazione è strategica per la soluzione dei problemi legati all’inquinamento marino”.

Un problema che non riguarda solo la costa orientale dell’Isola e che è stato al centro dell’audizione di Francesco Vazzana, direttore generale di Arpa Sicilia, dinanzi alla Commissione parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (Commissione Ecomafie). Direttore e tecnici hanno riferito sulla situazione degli impianti di depurazione dei reflui urbani nella parte occidentale dell’isola (province di Palermo, Trapani, Agrigento). Secondo le informazioni fornite, gli impianti sono in gran parte vetusti: le principali criticità riguardano i depuratori costieri, per il maggiore carico estivo connesso alla presenza di turisti.

In molti casi, stando a quanto dichiarato dagli auditi, gli impianti costieri effettuano solo un pretrattamento dei reflui e scaricano poi a mare attraverso una condotta sottomarina: nei casi tuttavia di rottura di quest’ultima, possono verificarsi gravi disagi per la balneazione, la pesca e l’itticoltura. Critica anche la situazione delle isole in provincia di Trapani dove, secondo quanto riferito, solo in un paio di casi esistono impianti di depurazione delle acque, che effettuano tuttavia solo un pretrattamento dei reflui.

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