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Catania, Garibaldi-Nesima “sott’acqua”, si accertano le responsabilità

Catania, Garibaldi-Nesima “sott’acqua”, si accertano le responsabilità

Catania, Garibaldi-Nesima “sott’acqua”, si accertano le responsabilità

CATANIA - Corridoi invasi dall’acqua, reparti sommersi e attrezzature compromesse. Porta con sé degli strascichi non indifferenti la fortissima ondata di maltempo che si è abbattuta la settimana scorsa su Catania, tra i quali i danni subiti dall’ospedale Garibaldi nuovo di Nesima, investito da un’ondata di piena vera e propria. Una vicenda drammatica che, fortunatamente, non ha avuto conseguenze sui pazienti, ma che comunque chiede la verifica delle responsabilità.

Che, per il capo del dipartimento della protezione civile regionale, Salvatore Cocina, potrebbero essere legate alla realizzazione, nell’area prospiciente il nosocomio, di una pompa di benzina a ridosso del torrente Acquicella. Questo, ingrossandosi, non avrebbe avuto sbocchi e sarebbe esondato, investendo l’ospedale. “Il fiume d’acqua non è riuscito a incanalarsi nel torrente che scorre a poca distanza dall’ospedale come succedeva in passato a causa del sopralzo del chiosco e del distributore di benzina che si trovano di fronte alla struttura sanitaria” – ha detto.

Accuse ben precise per le quali si sono mossi anche gli uffici comunali: l’assessore ai Lavori pubblici, Enrico Trantino, infatti, ha annunciato un’indagine conoscitiva per comprendere quanto accaduto. “L’Amministrazione Pogliese ha disposto nell’immediatezza degli eventi un’indagine conoscitiva per verificare cosa abbia provocato il riflusso dell’acqua in direzione dell’ospedale - ha detto. In particolare, è stato chiesto di accertare se vi siano stati interventi edilizi che abbiano ostruito la canalizzazione delle acque nel fiume Acquicella e se gli stessi siano stati eventualmente realizzati in base a regolari autorizzazioni e in conformità a esse. Informeremo gli organi competenti e la città dell’esito di questi approfondimenti”.

Non usa a molte parole, il direttore generale dell’Arnas Garibaldi di Catania, Fabrizio Di Nicola, per il quale eventuali responsabilità, se esistenti, saranno accertate. “Quel che è certo - afferma - è che non può succedere che un fiume investa una struttura così importante come un ospedale”.

Nel frattempo, arrivano anche le reazioni delle associazioni dei consumatori, in particolare il Codacons, dopo diverse segnalazioni in merito a “gravi disservizi per l’utenza, tra cui malati oncologici che da una settimana non possono effettuare la terapia prevista a causa dell’allagamento della farmacia dell’ospedale”. L’associazione dei consumatori chiede alla direzione dell’ospedale di “trovare rapidamente una soluzione per evitare conseguenze peggiori per la salute dei pazienti”. “Se la situazione non potrà ritornare alla normalità in tempi brevi - conclude il Codacons - sarà necessario dirottare subito i pazienti negli altri ospedali”.

Melania Tanteri

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