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Catania, movida violenta in centro “I controlli non bastano”

Catania, movida violenta in centro “I controlli non bastano”

Catania, movida violenta in centro “I controlli non bastano”

Risse, scippi e violenza. Nel centro storico di Catania, finiti gli effetti del lockdown e, in generale, delle restrizioni - e della prudenza - dopo quasi due anni di pandemia, scoppia nuovamente il nodo movida [1]. La vita notturna, da anni al centro di polemiche e richieste, torna a scatenare il dibattito con le associazioni schierate in prima fila. Tra questa, è Fipe Confcommercio [2] a lamentare ancora una volta una situazione al limite e a chiedere all’amministrazione comunale seri provvedimenti. A cominciare da un tavolo di concertazione con politici, forze dell’ordine, il prefetto e tutti gli organi competenti.
Il centro si trasforma in un far west
“Quello che dovrebbe essere un luogo di svago e di divertimento per gli avventori – lamenta Giovanni Trimboli, presidente dei ristoratori della Fipe – e dove noi imprenditori abbiamo investito con le nostre attività si trasforma spesso in un far west. I pochi vigili urbani non sono messi nelle condizioni di tenere a bada situazioni incresciose che si verificano tra ragazzi ubriachi, risse, scippi e situazioni da aver paura. Chiediamo maggior attenzione da parte delle forze dell’ordine, un presidio del territorio costante che scoraggi le teste calde e faccia sentire più sicura la clientela”.Tavolo tecnico convocato dl presidente della decima commissione consiliare, Manfredi Zammataro, che ha risposto immediatamente all’appello della Fipe. L’incontro, alla presenza dei comitati dei residenti e delle associazioni di categoria, ha permesso di passare in rassegna gli esiti dei precedenti tavoli. “Abbiamo compiuto un giro di boa sul lavoro fatto in Commissione – spiega il consigliere comunale di Diventerà Bellissima – rispetto alle attività messe in campo dal Comune per contrastare la mala movida [3]. È emerso che sono stati compiuti dei passi in avanti sul versante dei controlli con la presenza della polizia locale, che ringrazio per l’impegno, nelle zone più ‘calde’ segnalate dai residenti, dai commercianti e dalla Commissione. Decine e decine sono state le sanzioni elevate per contrastare l’illegalità a testimonianza di riscontri fattivi che sono arrivati”.Serve però altro, come ammette lo stesso Zammataro. “Permangono delle criticità in alcune zone come piazza Scamacca, piazza Currò e il triangolo di via Coppola, via Sangiuliano e piazza Teatro Massimo - continua. Si segnalano episodi violenti, risse, schiamazzi. Tutto ciò danneggia sia gli esercenti che lavorano nel rispetto della legge sia i residenti e quindi l’immagine di Catania”.
Servono pattugliamenti interforze
“Il Comune ha messo in campo controlli ma non bastano: servono pattugliamenti interforze del territorio. Per questa ragione dal tavolo tecnico è emersa l’esigenza di chiedere al sindaco pro tempore di chiedere al prefetto di convocare subito un tavolo per l’ordine e la sicurezza sul tema movida affinché la Polizia Municipale possa essere affiancata da volanti delle Forze dell’Ordine durante i pattugliamenti", aggiunge Zammataro.

Un danno per il turismo, sottolinea Dario Pistorio, presidente provinciale e regionale della Fipe. “Aspettiamo ancora la videosorveglianza nelle strade del centro - sottolinea - la raccolta differenziata prosegue con difficoltà, chiediamo più cura del verde e delle strade ma soprattutto maggiore sicurezza”. Una serie di problematiche che necessitano di un confronto: per questo Zammataro ha annunciato di voler chiedere la convocazione di una seduta di Consiglio comunale straordinaria che affronti proprio la questione movida.

[1] https://qds.it/movida-violenta-catania-funziona-stretta-nel-weekend/
[2] https://qds.it/covid-fipe-la-ristorazione-in-sicilia-ha-perso-837-societa/
[3] https://qds.it/catania-mala-movida-ancora-piu-controlli-barresi/

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