Ancora una volta una graduatoria fra le Regioni italiane vede la Sicilia fra le protagoniste, e purtroppo, come ormai troppo spesso accade, non nel verso giusto. Secondo il rapporto Svimez su dati 2016, infatti l'Isola risulta essere fra le peggiori regioni sotto svariati indici e aspetti. E non possiamo certo dire che si tratti di una sorpresa, anzi.
La graduatoria in questione prende in esame quattro diversi indici, studiati su parametri specifici. I quattro indici sono quelli relativi all'efficienza, all'innovazione, alla competitività e infine all'indice cosiddetto "basic" che altri non è che una sintesi dei tre precedenti. Nella graduatoria l'indice da prendere a riferimento è quello della media europea, fissato a 0.
La classifica viene dominata dalla Lombardia, al primo posto complessivo con un indice basico di 0.9, uno di efficienza di 0.11 , uno di innovazione di -0.09 (superata solo dal Lazio che ha un punteggio di +0.03) e uno di competitività di 0.01.
Abissale la differenza con la Sicilia che, per l'appunto, occupa solitaria l'ultima posizione. I coefficienti assegnati all'Isola sono infatti fra i più bassi in assoluto delle 20 Regioni italiani e solo in qualche sparuta circostanza, riesce a evitare la maglia nera. Per quel che concerne l'indice basico la Sicilia fa registrare un punteggio di -0.58, valore superato in peggio solo dalla Calabria (-0.61). Non va meglio nell'efficienza, dove anzi l'Isola straccia ogni concorrenza piazzandosi all'ultimo posto con un coefficiente di -1.28. Tanto per far comprendere quanto sia disastroso questo risultato, la penultima piazza è occupata dalla Puglia con -1.14. C'è poco da essere allegri anche riguardo l'innovazione. Qui la Sicilia, con un coefficiente di -0.75 riesce a evitare l'ultima posizione distanziando Puglia (-0.79), Calabria (-0.85), Molise (-0.93) e Basilicata (-0.95), ma la distanza con le Regioni più virtuose (Lazio, Lombardia e Liguria) è tale da non lasciare spazio a ulteriori commenti (rispettivamente +0.03, -0.09 e -0.22).
L'ultimo posto torna trionfalmente nelle mani della nostra Isola quando viene preso in esame il coefficiente relativo alla competitività. La Sicilia infatti occupa stabilmente il posto del fanalino di coda con un indice di -0.96, distante pure da Calabria (-0.91) e Puglia (-0.88) che stazionano rispettivamente al penultimo e terzultimo posto. Poco dignitoso anche il piazzamento generale nel ranking europeo, dove la Trinacria occupa il 235° posto. D'altronde non va meglio neanche prendendo in esame gli altri tre parametri. Su quello generale è infatti 224°, per efficienza 246° e per innovazione 202°.
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