di Patrizia Penna -
Per quali categorie di spesa pubblica i controlli sono stati sospesi a causa dello stato di emergenza?
“Nell’attuale situazione emergenziale, che ha messo a dura prova la finanza e gli equilibri di bilancio degli enti del settore pubblico, non direi che siano stati sospesi i controlli, ma al contrario sono stati potenziati, soprattutto per rispondere tempestivamente alle emergenze attuali e future di alcuni settori; peraltro la Corte dei conti ha attuato plurime misure, andate tutte a buon fine, per consentire lo svolgimento delle attività istituzionali anche da remoto. La Corte dei conti, inoltre, ben radicata sul territorio come garante terzo e imparziale dei pubblici interessi finanziari della collettività, ha evidenziato in più occasioni quanto sia fondamentale potenziare anche il contributo del sistema dei controlli interni di ciascuna Amministrazione per affrontare le criticità del momento, in sinergia con quello esterno svolto dalla magistratura contabile”.
Come lo stato di emergenza ha modificato, se li ha modificati, i vostri controlli sulla spesa pubblica? I controlli sono stati di fatto allentati?
“Non è pensabile, in questo particolare momento, un allentamento dei controlli. Il contesto emergenziale impone un rapido consolidamento delle garanzie per i servizi pubblici e le prestazioni amministrative, che costituiscono l’essenza dei diritti sociali, riconosciuti dalla Costituzione, primo tra tutti il diritto alla salute. Ora più che mai il sistema dei controlli pubblici della Corte dei conti deve assicurare il corretto utilizzo delle risorse finanziarie rispetto agli obiettivi programmati e in generale il buon andamento amministrativo. Il quadro dei controlli è in continua evoluzione. La Corte dei conti nel tempo, sin dalla sua istituzione, ha sempre dimostrato una grande capacità di adeguarsi ai mutamenti sociali ed economici. Sotto la spinta dell’emergenza pandemica verrà potenziato il controllo in concomitanza con l’azione del controllato, costituendo una tempestiva guida per le amministrazioni, a garanzia della sana gestione, dell’efficienza amministrativa e del buon andamento. Fin da subito, in osservanza alla normativa emergenziale, nel rispetto del distanziamento sociale, abbiamo previsto efficaci modalità di svolgimento, mediante collegamento da remoto, delle udienze, delle adunanze e delle camere di consiglio. Come sempre, ma soprattutto in questo frangente, la Corte intende essere vicina alla collettività, a garanzia della legalità economico-finanziaria e del corretto uso delle risorse dei contribuenti”.
In un’intervista al Qds, il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia ammette di aver rilevato alcune criticità nella spesa sanitaria effettuata nel nostro Paese durante i mesi dell’emergenza. Ed ha ammesso inoltre che il rischio corruzione esiste ed è concreto. Tra marzo e aprile 2020 la Sicilia ha speso 63 milioni per acquisti legati all’emergenza sanitaria (dati Anac) e di questi solo il 26,5% è passato attraverso la Consip. Secondo lei per ridurre il rischio di fenomeni corruttivi la Sicilia dovrebbe sforzarsi di aumentare la percentuale di acquisti effettuati mediante strumenti di centralizzazione della spesa? E poi? Cos’altro si può fare per ridurre i rischi a cui di fatto la gestione emergenziale ci espone da questo punto di vista?
“Certamente, il fenomeno della corruzione esiste ed è molto insidioso; non si limita a produrre pregiudizi alla competitività del sistema economico, addomesticando le procedure a favore di alcuni e a svantaggio di altri, ma grava anche sul tessuto sociale, arrivando a costituire un freno agli investimenti e allo sviluppo e a compromettere i diritti fondamentali di ogni singolo individuo, causando anche molto dolore, come nel caso in cui viene minato il diritto alla salute. E questo è davvero avvilente. Un efficace rimedio contro la corruzione è costituito dalla trasparenza, unitamente alla semplificazione della normativa, dalla effettività degli strumenti di contrasto e dall’educazione alla legalità. Trasparenza, che viene garantita in Sicilia, come su tutto il territorio, dall’azione di controllo e giudiziale esercitata dalla Corte dei conti sulla correttezza dei conti pubblici, anche a prevenzione dei fenomeni di corruttela, e dall’attività della Procura a contrasto di tutte le condotte illecite di mala gestio, che generano pregiudizio erariale oltreché deviazioni dall’interesse collettivo. A favore della trasparenza e dell’imparzialità dell’azione pubblica nei rapporti con i cittadini si rivela indispensabile l’innovazione digitale. Grazie a essa sono definite chiaramente e tempestivamente procedure e processi decisionali, che consentono di agevolare altresì l’individuazione dei responsabili. Anche nella gestione emergenziale, la sempre maggiore complessità della materia contrattuale, che ha conosciuto trasformazioni profonde imposte da una pletorica legislazione appesantita da continue deroghe, spesso slegate da un obiettivo sistemico, finisce per agevolare l’insinuarsi di fenomeni corruttivi, soprattutto in settori in cui confluiscono molteplici interessi pubblici e privati. Abbiamo bisogno di regole semplici e certe, non di una miriade di obblighi concentrati su singoli aspetti puntuali, perché questo non aiuta nessuno, tanto meno gli operatori della pubblica amministrazione, per i quali va pensato un affidabile programma di rafforzamento della specializzazione e della professionalità. Nell’ottica di rendere più efficiente e trasparente il sistema di approvvigionamento delle pubbliche amministrazioni e realizzare più consistenti risparmi di spesa pubblica opera la Consip, che fornisce alle amministrazioni strumenti e competenze per gestire i propri acquisti, stimolando le imprese al confronto competitivo con il sistema pubblico. L’accentramento delle procedure di appalto in materia di spesa pubblica permette, comunque, almeno in astratto, un innalzamento del livello di qualità delle procedure, dipendente dalla maggiore professionalizzazione, ma non libera dalla possibilità di un uso illecito del sistema”.
CURRICULUM VITAE
Nato il 31 dicembre 1958, a Canicattì (AG), coniugato e padre di due figli, Guido Carlino, dopo avere svolto studi classici, consegue la laurea in giurisprudenza nel 1981 presso l’Università degli studi di Palermo con il massimo dei voti e la lode.
Nel 1982, a soli 23 anni, supera il concorso pubblico per uditore giudiziario militare, venendo assegnato presso i Tribunali militari di Napoli e di Cagliari.
Transita, quale vincitore di concorso pubblico per titoli ed esami, nei ruoli della magistratura contabile il 1° ottobre 1985, venendo assegnato presso la Sezione di controllo e la Sezione giurisdizionale per la Regione siciliana.
Dal 1990 ha svolto funzioni requirenti quale vice procuratore regionale presso la Procura regionale per la Sicilia.
Dal 1° gennaio 2000 e sino al 13 aprile 2004 è stato assegnato presso la Sezione giurisdizionale d’appello per la Regione siciliana.
Ha poi svolto le funzioni direttive di Procuratore regionale per la Sicilia dal 14 aprile 2004 al 21 ottobre 2014.
Dal 22 ottobre 2014 ha svolto le funzioni di Presidente della Sezione giurisdizionale per il Veneto e, dal 27 agosto 2018, quelle di Presidente della Sezione giurisdizionale per la Sicilia, sino al 14 settembre 2020.
Nominato con decreto del Presidente della Repubblica dell’11 settembre 2020, ha assunto la carica di Presidente della Corte dei conti dal 15 settembre 2020.
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