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Dal caro bollette alle pensioni, in arrivo il Dl Aiuti quater? Le misure del nuovo Governo

Dal caro bollette alle pensioni, in arrivo il Dl Aiuti quater? Le misure del nuovo Governo

Dal caro bollette alle pensioni, in arrivo il Dl Aiuti quater? Le misure del nuovo Governo

L'Economia sarà la "patata bollente" che finirà immediatamente in mano al nuovo Governo. Si pensa già a un Dl Aiuti quater, ecco tutte le misure che attendono di essere discusse.

L’Economia sarà, manco a dirlo, il tema più caldo con il quale il nuovo Governo dovrà necessariamente confrontarsi.

Il caro bollette di luce e gas che sta arrecando non poche difficoltà a cittadini e aziende e l’inflazione che a settembre 2022 è stata confermata all’8,9% necessitano provvedimenti urgenti, oltre a quelli già adottati dal precedente esecutivo.

Prima del congedo ufficiale e della tornata elettorale del 25 settembre scorso, il Governo Draghi ha approvato il Dl Aiuti bis e il Dl Aiuti ter per fornire sostegni a famiglie, lavoratori e imprese.

In particolare, l’ultimo decreto attende di essere convertito in legge entro la scadenza del 22 novembre ed è giunto in prima lettura alla Camera il 12 ottobre.

Verso un Dl Aiuti quater

La situazione economica del Paese necessita tuttavia di un ulteriore supporto da parte di Roma. Si parla già di un ulteriore Dl Aiuti quater che potrebbe essere presto portato sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri.

Tra i provvedimenti da definire quelli legati alla proroga dei vari bonus introdotti dalla passata legislatura.

Incombono, inoltre, le scadenze degli obiettivi del Pnrr da conseguire entro la fine dell’anno, 55 traguardi che consentiranno all’Italia di sbloccare un terzo pacchetto di finanziamenti provenienti da Bruxelles stimato in 19 miliardi di euro.

Sempre entro la fine del 2022 dovranno essere estese le misure per contrastare i rincari “impazziti” e proporre un nuovo piano d’azione per le pensioni.

Governo, il “nodo” pensioni

A partire dal gennaio 2023 non saranno più applicate le opzioni Quota 100, Quota 102 e l’Opzione Donna. In assenza di un provvedimento, tornerà in vigore la Legge Fornero.

La legge consente al lavoratore di andare in pensione a 67 anni e con 20 anni di contributi, oppure dopo 42 anni e dieci mesi di contribuzione. Nel caso delle donne, rispetto agli uomini, varrà la regola di un anno in meno.

In tale ottica c’è da affrontare anche l’incremento della spesa pensionistica determinato dall’aumento dell’inflazione. Al momento è ancora aperto il tavolo delle trattative nella maggioranza per riuscire a trovare la misura adeguata.

Pensioni, le opzioni della maggioranza

Le tre forze che compongono la maggioranza propongono tre soluzioni differenti (innalzamento pensioni minime e sociali per FdI, aumento a 1.000 euro per Forza Italia e Quota 41 per Lega).

Vi è al vaglio, poi, la quarta proposta di Opzione Uomo che consentirebbe di andare in pensione in anticipo a 58 anni con 35 anni di contributi. Tuttavia, il rompicapo maggiore resta quello dei costi, stimato in 23 miliardi di euro in più a partire dal 2023.

Reddito di Cittadinanza, abolizione o riforma?

Rimane ancora aperta, poi, la partita sul Reddito di Cittadinanza. Più volte l’aspirante premier Giorgia Meloni ha dichiarato di voler cancellare il sussidio economico o, quantomeno, di procedere a una profonda trasformazione.

A frenare le radicali intenzioni della leader di FdI ci ha pensato recentemente il commissario per l’occupazione e i diritti sociali, Nicolas Schmit.

L’esponente UE ha sottolineato che un’eventuale abolizione del Reddito di Cittadinanza farebbe precipitare numerosi cittadini “in una situazione di privazione assoluta e povertà”.

redazione

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