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Dpcm, scoppiano le polemiche sull'apertura domenicale

Dpcm, scoppiano le polemiche sull'apertura domenicale

Dpcm, scoppiano le polemiche sull’apertura domenicale

"Alla luce dell'ultimo Dpcm, con il presidente Musumeci abbiamo concordato che da domani decadrà la chiusura obbligatoria di tutte le attività commerciali oltre le ore 14 della domenica". Lo ha detto sabato l'assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Mimmo Turano. "Il Dpcm - spiegava Turano in una nota - per le regioni 'arancione', impone infatti la chiusura nei giorni prefestivi e festivi solamente per le attività poste all'interno dei centri commerciali, lasciando aperte tutte le altre". L'ordinanza del presidente della Regione che obbligava alla chiusura dopo le 14 era stata emessa prima del nuovo Dpcm del governo nazionale. Cisl, no alle aperture domenicali E ieri i sindacati hanno reagito negativamente alla decisione della Giunta regionale, definita dalla Cisl "non solo paradossale ma anche in controtendenza con quanto lo stesso governo Musumeci aveva deciso nel primo lockdown". "Allora - ha detto Mimma Calabrò segretario della Fisascat Cisl -, su nostra sollecitazione, si decise per la chiusura domenicale mentre oggi si va in direzione opposta nel momento in cui bisogna fermare a tutti i costi la curva del contagio. Come se non bastasse la scelta è incomprensibile anche sul fronte strettamente commerciale visto che di fatto si crea una concorrenza sleale con le attività dei centri commerciali che restano chiuse la domenica". "Abbiamo unitariamente chiesto un incontro urgente con il governatore, - ha aggiunto Mimma Calabrò - non possiamo che rilanciare l'ennesimo invito a risolvere una volta e per tutte la questione delle aperture domenicali. La domenica è una giornata che tutte le famiglie dovrebbero sfruttare per stare insieme". Uil, apertura decisa in modo irrituale "Abbiamo appreso soltanto dalla stampa - si è lamentata Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia - che il presidente Musumeci e l'assessore Turano hanno concordato di eliminare la chiusura dei negozi alle 14 nella giornata di domenica. Non è accettabile né la modalità, né i tempi con cui è stata assunta la decisione che è arrivata quando già i lavoratori avevano organizzato la loro vita con le loro famiglie, una mancanza di rispetto inaccettabile". L'apertura favorisce gli assembramenti "Abbiamo chiesto unitariamente - ha ribadito la rappresentante della Uil - un incontro per affrontare i problemi del settore e proseguire il confronto sulla regolamentazione delle aperture nei giorni festivi e domenicali ma non abbiamo ricevuto nessun riscontro. Aprire i negozi la domenica favorisce gli assembramenti in centro, cosa che accade puntualmente. Ci chiediamo come si possa coniugare questa decisione con il voler contenere il rischio di contagio".

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