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Immuni, la app per fare contact tracing in Italia funziona davvero?

Immuni, la app per fare contact tracing in Italia funziona davvero?

Immuni, la app per fare contact tracing in Italia funziona davvero?

A tre mesi dalla sua prima traversata dello stivale, Wired torna a raccontare come avviene il tracciamento di Covid-19 sul territorio.

Saremmo potuti essere pronti già da maggio”. E invece fino a pochi giorni fa in Veneto il tracciamento dei contagi attraverso Immuni, l’app scelta dal governo italiano per fare contact tracing, era fermo. Quindi chi, risultato positivo al test del coronavirus, avrebbe voluto mettere in guardia i contatti avuti nei 14 giorni precedenti attraverso l’applicazione, non ha potuto farlo, perché, come ha raccontato il Corriere del Veneto, Immuni non era stata inserita tra le procedure di monitoraggio della pandemia. Perciò gli operatori delle aziende sanitarie locali non raccoglievano i codici temporanei (Otp, one-time-password) per attivare le notifiche di esposizione. “Da almeno un mese all’interno del software c’è un campo per l’inserimento del codice Otp, ma nessuno ci ha mai dato indicazioni su come e quando usarlo, spiega a Wired, sotto garanzia di anonimato per paura di ripercussioni sul lavoro, uno delle centinaia di addetti al tracciamento dei contagi della Regione Veneto: “In parole povere, era come se non fosse previsto dai protocolli”.

La Regione Veneto, dal canto suo, fatica a nascondere l'imbarazzo, promettendo una risoluzione del problema a breve. "534 mila veneti presi in giro. Zaia dia spiegazioni sulla mancata attivazione di Immuni in Veneto, anziché adottare il solito trucchetto di far vedere quanto è bravo a risolvere i problemi che lui stesso ha creato". Così la deputata del M5S Francesca Businarolo.

Solo quando la falla è diventata pubblica, Immuni è stata presa in considerazione. “Una cosa fatta in fretta e furia e solo perché la notizia è uscita sui giornali, quando saremmo potuti essere pronti già da maggio”, prosegue la fonte confidenziale. Un ordine di servizio su carta intestata della giunta guidata da Luca Zaia, datato 15 ottobre e ottenuto da Wired, attiva il tracciamento dei contagi via Immuni. Tuttavia l’inversione a U del Veneto potrebbe arrivare troppo tardi. L’impennata dei contagi in Italia viaggia ormai a una tale velocità che, per infettivologi ed esperti del settore, è ormai impossibile tenere traccia della catena di persone attraverso cui il Sars-Cov-2 si trasmette. E l’imperativo contenuto nell’ultimo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (dpcm), che obbliga i sanitari sul territorio a registrare le segnalazioni di Immuni, suona quasi come un appello nel vuoto.

Eloisa Bucolo

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