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L'intervista a Margherita Amato, comandante della Polizia municipale di Palermo

L’intervista a Margherita Amato, comandante della Polizia municipale di Palermo

PALERMO - Movida selvaggia, vivibilità e sicurezza a rischio in non pochi quartieri e incidenti stradali. L’avvicinarsi del rush natalizio e i freni allentati del dopo pandemia, confermano il complicato scenario urbano del capoluogo siciliano. Aggravato, tra tante altre forme di malcostume, dalle violazioni dei limiti di velocità, con record tachimetrici da autodromo: dai 160 chilometri all’ora di un’autovettura immortalata dall’autovelox lo scorso gennaio ai “soli” 126 chilometri orari di un motociclo lo scorso agosto. “La copertura degli autovelox ha però notevolmente contribuito a far abbassare il numero dei sinistri mortali”. Parola di Margherita Amato, prima donna a ricoprire, dallo scorso maggio, la carica di comandante ad interim della Polizia municipale della quinta città più popolosa d’Italia.

Comandante, con quali risorse fronteggiate tutte queste criticità?

“Palermo è una metropoli con problematiche sfaccettate e produttrici di istanze talvolta contrastanti: il fenomeno ‘movida’, per esempio, contrappone i diritti dei residenti agli interessi dei fruitori dei locali. Le affrontiamo con un organico ampiamente sottodimensionato. A fronte dei 1.800 addetti previsti, quelli in servizio sono non sono neanche novecento”.

Quanti poliziotti municipali lavorano per le strade e quanti negli uffici?

“La ripartizione strada-ufficio induce spesso a scadere in triti luoghi comuni. In realtà, la Polizia municipale è chiamata a una quantità di compiti spesso superiore alle sue possibilità e non sempre questo ci viene riconosciuto. Quanti sanno, per esempio, che disponiamo di un gruppo di lavoro, attivo giorno e notte grazie a agenti appositamente formati, dedicato ai soli casi di Tso (Trattamento sanitario obbligatorio)? Posso comunque dire che i servizi esterni impegnano tutte le risorse umane che vi risultano idonee. La parte rimanente si trova però a gestire un altrettanto imponente lavoro di back office: di indagine, di sviluppo dei rilievi degli incidenti, nonché di gestione di risorse e trattamento dei verbali. Oggi circa un terzo dei dipendenti non è idoneo alla totalità dei servizi: per motivi medici, di età o legati a benefici di legge. Perciò i turni serali e notturni sono in sofferenza”.

Qual è l’età media tra i vigili urbani palermitani?

“Si attesta sui 57 anni ed è piuttosto elevata per una professione che richiede tenuta e prontezza psico-fisica. Andiamo in pensione a 67 anni, a fronte dei 60 anni della Polizia statale. Difficile, a quell’età, stare sette ore in piedi in viabilità o inseguire un malintenzionato”.

Parcheggiatori abusivi e ambulanti non autorizzati: sono fenomeni radicati. Come li fronteggiate?

“Sono radicati in quanto correlati alla mancanza di lavoro. Difficile contrastarli con efficacia, anche perché gli stessi cittadini continuano a utilizzare i loro ‘servizi’. Il fenomeno dei posteggiatori lo contrastiamo attraverso ordini di allontanamento, il cosiddetto ‘daspo urbano’, risultati più efficaci rispetto alle sanzioni pecuniarie, eluse da questi soggetti che risultano nullatenenti. Ma sono purtroppo ancora pochi i cittadini che ne denunciano l’estorsione o la violenza subita. Riguardo alla lotta agli ambulanti abusivi, scontiamo la citata carenza di personale giovane e idoneo”.

A che punto è adesso l’educazione stradale dei palermitani?

“La Polizia municipale partecipa a campagne di sensibilizzazione nelle scuole. D’altro canto, ad abbassarne il livello è la convinzione di impunità dei contravventori. Un errore. Perché i nostri controlli sono sempre più tecnologici”.

Quali sono le novità su questo fronte?

“Di recente abbiamo completato la messa a punto dei varchi elettronici della Ztl e utilizziamo le più avanzate macchine di controllo della velocità, inclusi il Tele laser e lo Street control. Anche la videosorveglianza verrà perfezionata”.

C’è poi la piaga dei veicoli non assicurati…

“Ci aspettiamo novità prossime venture dal Ministero riguardo ai controlli da remoto. In Italia circolano oltre 2,6 milioni di veicoli non coperti da polizza e ciò ha ricadute gravi sulla collettività. Inoltre, i pirati della strada sono spesso persone non in regola con l’assicurazione. E ciò spiega il loro istinto di fuga”.

A Palermo gli incidenti stradali sono diminuiti?

“Il trend è in costante, seppur lieve, calo. Si è però abbassato molto il numero di incidenti gravi o con feriti. Il viale Regione Siciliana, per esempio, continua a essere teatro di molti sinistri: 222 nei primi otto mesi di quest’anno, ma nessuno mortale. Un quadro migliorato negli anni: solo nel 2007 si persero 14 vite umane”.

Come giudica il progressivo ricorso ai monopattini?

“Sono un’alternativa al trasporto individuale in chiave ecosostenibile, ma la loro concentrazione nelle aree centrali si traduce in un aumento di incidenti: fino a tutto ottobre, sono stati 91 di cui 72 con feriti. Ovvero il 3,4% dei 2.661 sinistri registrati quest’anno a Palermo”.

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