Qualche buona notizia per la realizzazione del depuratore di Tono
In corso i lavori di revamping del depuratore di Mili
In provincia non va meglio
Criticità nella zona ionica
Maggiori le criticità nella zona ionica - dove numerosi comuni non hanno neppure un depuratore - e nel comprensorio Giardini Naxos, Letojanni, Taormina e Castelmola, dove un impianto c’è. “Abbiamo un depuratore consortile – spiega al QdS Annamaria Noessing, presidente del circolo Legambiente Taormina Valle d’Alcantara - costruito quarant’anni fa e collocato, purtroppo, alla foce del fiume Alcantara. È un impianto sottodimensionato e non dispone dello scarico al largo. In via eccezionale il depuratore viene autorizzato a scaricare il sovrappiù nel fiume. Nella stagione estiva il sovrappiù è quasi quotidiano. La foce del fiume Alcantara non è balneabile da diversi anni. Noi come circolo presentiamo periodicamente il monitoraggio delle acque e i risultati sono piuttosto allarmanti, tanto che anche l’Arpa ha evidenziato tali criticità. È un fiume che scorre per una settantina di chilometri e porta inquinanti, anche da scarichi abusivi, da monte a valle e che si concentrano alla foce”.Il depuratore, secondo Giorgio Stracuzzi, sindaco di Giardini Naxos funziona bene. “Mi hanno assicurato – dichiara al QdS - che dalle analisi effettuate l’impianto non ha problemi. Il presidente del consorzio, Mauro Passalacqua, mi ha assicurato che tutti i prelievi e gli esami sono a norma”.
Non esistono criticità allora? “Non è che non ne esistono – afferma - ma non so quali siano. Ho chiesto com’era la situazione e mi hanno detto che era tutto a norma. Ovviamente la balneazione in quel tratto non è consentita, ma non dipende dal Consorzio. Sono in carica da un anno e mezzo e tutte le vicissitudini di questo Consorzio non le conosco: ci sono anche delle indagini in corso e quelle ci diranno qual è la situazione reale e cosa è stato fatto”.
E sul presunto sottodimensionamento dell’impianto, il sindaco risponde: “Dal punto di vista tecnico non posso assumere nessuna posizione, ma sulla funzionalità ho avuto rassicurazioni”.
Annamaria Noessing e Legambiente seguono da molto tempo la situazione e per questo propone per il territorio soluzioni strutturali. “La Regione – dice - dovrebbe fare degli investimenti infrastrutturali, spostando per esempio il depuratore da dov’è e prevedere un’impiantistica più all’avanguardia e sostenibile a livello ambientale. L’impianto consortile è di depurazione enzimatica: i fanghi di risulta potrebbero facilmente andare ad alimentare una centrale che produce biometano e si potrebbe prevedere anche il trattamento, per esempio, delle acque di scarto delle lavorazioni industriali. Sarebbero investimenti per infrastrutture di valore destinate al territorio”.
Lascia una risposta