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Migranti, nuove stragi in mare, Open Arms a Trapani

Migranti, nuove stragi in mare, Open Arms a Trapani

Migranti, nuove stragi in mare, Open Arms a Trapani

La buona notizia è che il Viminale ha assegnato, ieri a tarda sera, il porto di sbarco alla Open Arms, la nave della Ong spagnola con a bordo oltre duecento migranti salvati nel Mediterraneo e che potranno così trovar pace, e anche i corpi dei morti nel naufragio del gommone su cui viaggiava un centinaio di essi. La cattiva notizia è che le stragi nel Mediterraneo non si fermano. Almeno 94 morti in nuovi naufragi A un giorno dal naufragio del gommone soccorso da Open ars costato la vita a sei persone tra cui un neonato, almeno 74 migranti sono morti annegati al largo delle coste libiche secondo quanto reso noto dalla Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). E poco più tardi, sempre al largo della Libia, altri venti migranti annegati: solo tre donne, ha scritto in un tweet Medici senza frontiere, "sono state tratte in salvo da pescatori locali, terrorizzate dopo aver visto i loro cari scomparire tra le onde e morire sotto i loro occhi". Un bilancio altissimo in termini di vite umane di chi cerca di fuggire dalla Libia. Secondo Oim almeno "novecento persone sono annegate nel Mediterraneo cercando di raggiungere le coste europee, alcune a causa di ritardi nel salvataggio. Negli ultimi due giorni almeno 19 persone, inclusi due bambini, sono affogate dopo che due imbarcazioni si sono ribaltate nel Mediterraneo centrale". La rotta più mortale del mondo Per Federico Soda, capo missione dell'Oim Libia "la perdita di vite umane nel Mediterraneo è una manifestazione dell'incapacità degli Stati di intraprendere un'azione decisiva per dispiegare un sistema di ricerca e soccorso quanto mai necessario in quella che è la rotta più mortale del mondo". Interviene l'Unicef Sull'ennesima tragedia del mare è intervenuta anche l'Unicef Italia. "E' una notizia che ci lascia sgomenti - ha dichiarato l'organizzazione internazione - e ribadiamo la necessità di garantire il diritto alla protezione e alla vita di ogni bambina e bambino senza alcune distinzioni e in qualsiasi luogo essi si trovino". La salma di Joseph a Lampedusa In attesa che la Open Arms giunga a Trapani, intanto la salma di Joseph, il piccolo originario della Guinea morto sotto lo sguardo disperato della madre, è stata trasferita ieri nell'obitorio di Lampedusa in attesa della sepoltura. Il gommone a bordo del quale si trovava assieme ad altre cento persone ha ceduto in acque libiche e a intervenire per i primi soccorsi sono stati appunto i volontari di Open Arms, l'unica nave umanitaria impegnata in questo momento nell'attività di ricerca e soccorso dei migranti che fuggono dalla Libia. Un aereo e una motovedetta della Guardia costiera hanno effettuato un'evacuazione medica urgente per due donne, una delle quali in gravidanza, e per il neonato già morto. Altri tre migranti (un bimbo, la madre e un uomo) del gruppo di naufraghi salvati dalla Ong che avevano urgente bisogno di ricovero sono stati portati a Malta. Lampedusa piange le vittime del naufragio "Anche Lampedusa - ha dichiarato il sindaco Totò Martello - piange le vittime di questo ennesimo, drammatico naufragio nel Mediterraneo. Vedere arrivare sulla nostra isola due donne soccorse in mare, una incinta e l'altra che piangeva il proprio bambino annegato, provoca rabbia, dolore e una profonda tristezza". "Di fronte a eventi terribili come questo - ha aggiunto - l'opinione pubblica si commuove e si indigna, ma a questa reazione non segue un passo conseguente della Comunità Europea sulla necessità di garantire la sicurezza nel Mediterraneo e si continua a scaricare sui territori di confine il peso maggiore della prima accoglienza". Martello alla Ue, basta vittime innocenti "Alla vigilia della definizione del nuovo Patto Ue sulle migrazioni e sul diritto d'asilo - ha concluso Martello - chiediamo alle Istituzioni comunitarie di valutare con la dovuta attenzione il 'Global Compact for Migration', il documento delle Nazioni Unite che indica i principi per una migrazione 'ordinata, regolare e sicura'. Solo con flussi migratori regolati attraverso il coinvolgimento di tutti gli Stati membri si potranno evitare altre vittime innocenti". Quattro sbarchi ieri a Lampedusa Intanto ieri a Lampedusa sono giunte altre quattro imbarcazioni, per un totale di 186 migranti di varie nazionalità. Vanno avanti da tutto il pomeriggio, intanto, i trasferimenti di gruppi di persone dall'hotspot fino a Cala Pisana, dove è ormeggiata la nave quarantena Azzurra. Il centro di contrada Imbriacola, nonostante gli sforzi per alleggerire le presenze con trasferimenti sulle navi quarantena e con traghetto di linea o motovedette, resta inevitabilmente sovraffollato.

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