fbpx

Migranti, Open Arms, Salvini nell'aula bunker di Palermo

Migranti, Open Arms, Salvini nell'aula bunker di Palermo

Migranti, Open Arms, Salvini nell’aula bunker di Palermo

E' cominciata poco prima delle dieci di questa mattina nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone a Palermo, l'udienza preliminare nei confronti del capo della Lega Matteo Salvini. Salvini è imputato di sequestro di persona e rifiuto d'atto d'ufficio per aver vietato, nell'agosto del 2019, lo sbarco a Lampedusa di 107 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola Open Arms. Blindate le strade circostanti il bunker dove alcuni manifestanti hanno atteso invano l'arrivo di Salvini, il quale che ha raggiunto l'aula da un'entrata secondaria. La costituzione delle parti civili L'udienza si è aperta con la costituzione delle parti civili, complessivamente diciotto richieste, che sono state tutte accettate dal Gup. Hanno chiesto di costituirsi sette dei migranti trattenuti a bordo della nave catalana, Legambiente, Arci, l'associazione Accoglie Rete, Giuristi Democratici, il Ciss, Open Arms, Mediterranea Saving Humans, Cittadinanza Attiva e Reig Creus, il comandante dell'imbarcazione spagnola a cui fu impedito l'attracco. Tra i migranti che hanno chiesto di costituirsi parte civile ci sono Akambi Animet, nigeriano, Njige Musa, del Gambia, Ochugo Sylvester, nigeriano, Sunday Endurance, nigeriana, Isioma Wasia, nigeriano. Altre richieste di costituzione sono state presentate anche da Anna Isabel Montes, capomissione della Open Arms, dall'associazione Sud, da Legambiente Sicilia e da Sud Sud Civis. Sulle richieste, la Difesa di Salvini si era rimessa al gup Lorenzo Jannelli. Il rifiuto d'atto d'ufficio Nell'udienza di oggi, il gip Lorenzo Jannelli dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio firmata dal procuratore capo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto Geri Ferrara. Il reato ipotizzato, oltre al sequestro di persona, è, come detto, quello di rifiuto d'atto d'ufficio, previsto dall’articolo 328 del codice penale, punisce "il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni". I fatti dell'agosto 2019 Nell'agosto dello scorso anno, quando Salvini era ministro dell'Interno e vicepremier, il rimorchiatore della ong Open Arms, dopo aver soccorso 163 persone durante tre diverse operazioni di salvataggio, prima di vedersi assegnato il porto di sbarco rimase 21 giorni in mare, sette dei quali di fronte alle coste di Lampedusa. I magistrati ordinarono lo sbarco Furono, poi, i magistrati di Agrigento, in seguito a un’ispezione a bordo, a ordinare lo sbarco d’urgenza dei profughi. Il fascicolo venne trasmesso alla Procura di Palermo, competente in quanto si ipotizzarono responsabilità penali dell’allora ministro. Poi venne la richiesta di autorizzazione a procedere e il sì del Senato. In quell'occasione Salvini affermò che anche il premier Conte avrebbe dovuto essere processato con lui perché aveva sostenuto la necessità che i naufraghi non sbarcassero. Nelle cronache la realtà dei fatti In realtà basta rileggere le cronache di allora per accertare che per ben due volte, fra il 14 e il 16 agosto 2019, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiese a Matteo Salvini di fare sbarcare i minori non accompagnati. Questi, ventisette, lasciarono la Open Arms dopo sedici giorni in mare per imposizione al capo della Lega da parte del Presidente del Consiglio. Il Premier e lo sbarco dei minori "Lo sbarco dei presunti minori è una scelta di esclusiva responsabilità del premier - aveva infatti commentato Salvini, aggiungendo: “la linea del Viminale non cambia” e dichiarando che avrebbe continuato “a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali” tutte le ragioni di diritto contro lo sbarco dei minori non accompagnati dalla Open Arms. Le due lettere di Conte a Salvini sono state inserite nell’atto d’accusa della Procura di Palermo nell'udienza di oggi, smentendo l'ipotesi della Difesa di una "gestione collegiale" dell'evento. La Ong, sia fatta giustizia "Centocinquantuno persone, 21 giorni di attesa, 40 persone evacuate per fragilità fisiche e psichiche. Un rapporto dettagliato di @emergency_ong su condizioni psicologiche a bordo. Qualcuno deve rispondere di tutto questo, ci auguriamo che sia fatta giustizia. #Palermo". Lo ha scritto su twitter, l'Ong spagnola Open arms, mentre è in corso, nell'aula bunker di Palermo, l'udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini La vicenda Gregoretti a Catania Alla prima convocazione dell'udienza preliminare, Salvini non potè essere a Palermo perché, in contemporanea, era stata fissata dal gip di Catania Nunzio Sarpietro un'altra udienza preliminare nella quale il capo della Lega deve rispondere di sequestro di persona in un'analoga vicenda accaduta alla nave Gregoretti che aveva salvato in mare i migranti e a cui fu impedito l’approdo.

risuser

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi