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Palermo, continua lo sciopero della fame di due magistrate onorarie

Palermo, continua lo sciopero della fame di due magistrate onorarie

Palermo, continua lo sciopero della fame di due magistrate onorarie

"Molti magistrati onorari" hanno contratto il coronavirus e sono rimasti "privi di compensi" perché "pagati a giornata" con "un indecoroso gettone di presenza" e senza "indennizzi di malattia", negati all'intera categoria così "come tutti gli altri diritti previsti per i lavoratori dalla nostra Carta Costituzionale quali previdenza, ferie retribuite e maternità". Lo scrive la Consulta della magistratura onoraria in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella quale si lamenta "l'assoluto silenzio del Ministero della Giustizia e delle Istituzioni" di fronte alla protesta della categoria che sta riempiendo le piazze italiane e allo sciopero della fame intrapreso dal primo dicembre da due magistrate onorarie in servizio a Palermo. Dall'uno dicembre, infatti, Sabrina Argiolas, 55 anni, e Vincenza Gagliardotto 54 anni, fanno lo sciopero della fame e hanno ricevuto la solidarietà dai colleghi di tutt'Italia ma anche da numerosi avvocati e dall'associazione penalisti palermitani. A loro si era unita la collega Giulia Bentley, che a causa di gravi problemi di salute ha dovuto sospendere. Anche per questo le toghe onorarie invocano come "indispensabile" l'intervento di Mattarella, rispetto a una situazione "che sta umiliando una componente imprescindibile del sistema giustizia", "cinquemila servitori dello Stato che amministrano la giustizia da lustri" e a riforme "assolutamente inadeguate e irrispettose dei principi di diritto nazionale e sovrannazionale". "Ci sentiamo ancora una volta traditi - conclude la lettera - di fronte alla totale assenza di cenni alla domanda di giustizia di queste servitrici dello Stato, un'assordante indifferenza in risposta ad un gesto dettato dall'esasperazione e che ha animato i colleghi scesi in piazza, composti e fieri, vicini a chi sta mettendo a rischio la propria salute contro chi da decenni ne calpesta diritti e dignità" A Palermo continua lo sciopero della fame "E' un lavoro molto faticoso - ha detto la Argiolas - portato avanti con grandi sacrifici ma a pochi soldi e senza tutele". Per ore di lavoro in udienza i giudici onorari vengono pagati 98 euro lordi. A Palermo 90 magistrati onorari in organico hanno aderito alla protesta e si sono autosospesi chiedendo i diritti che spettano a tutti i lavoratori. Denunciano la mancata stabilizzazione, l'assenza di contributi previdenziali, il mancato riconoscimento di ferie, malattia e maternità a fronte di un lavoro che per la legge doveva essere di semplice sostituzione del magistrato ordinario impedito alla trattazione dell'udienza, mentre nella realtà si affidano ai giudici onorari i compiti tipici del togato. Vincenza Gagliardotto ha perso tre chili alimentandosi soltanto con tre cappuccini, tisane con zucchero e miele.

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