PALERMO - Quasi diecimila abitanti in meno - per la precisione 9.537 - rispetto al 2019 (-1,5%) e quasi ventimila in meno (19.676) rispetto al 2011 (-3%). Il capoluogo siciliano si spopola, tra emigrati e pochissime nascite, e si impoverisce: è questa la fotografia della quinta città d’Italia che emerge dal Repertorio statistico 2020 pubblicato dal Comune. E se, da una parte, si fanno sentire gli effetti nefasti della pandemia, dall’altra in molti casi le statistiche appaiono in evidente calo da almeno un decennio.
DEMOGRAFIA
Nel capoluogo siciliano, al 31 dicembre 2020, sono state censite 637.885 persone, di cui 303.848 maschi e 334.037 femmine. Nel 2020 sono stati registrati 5.163 nati, in diminuzione di 331 unità (-6,0%) rispetto al 2019. Il numero dei nati si conferma ai minimi degli ultimi cinquant’anni. E pensare che nel 1981 i residenti erano 702 mila. Il numero dei decessi nel 2020 è sensibilmente cresciuto rispetto al 2019, anche a causa di quelli provocati dalla pandemia da Covid-19: sono stati 7.306 (+12,4%).
E non finisce qui, perché anche il saldo del movimento migratorio è passivo: sono stati registrati 7.383 immigrati, in diminuzione del 21,1% rispetto al 2019, e 11.249 emigrati, seppur in calo del 12,8% rispetto al 2019. Al 31 dicembre 2020 risultano iscritti all’anagrafe 25.445 cittadini stranieri, più o meno quanti nel 2019 (-0,3%).
Nei cinque anni compresi fra il 2015 e il 2020, però, la forbice si fa più ampia: il numero degli stranieri è diminuito del 4,5% e il calo è confermato (-3,1%) anche allargando il confronto al decennio compreso fra il 2010 e il 2020.
Una città che lentamente si spopola e dove nascono meno famiglie. I matrimoni hanno inevitabilmente patito l’emergenza sanitaria e le conseguenti misure di contenimento dei contagi: a Palermo sono stati celebrati soltanto 1.233 matrimoni, meno della metà rispetto al 2019 (-52,8%). A risentirne sono stati in modo particolare i matrimoni religiosi (-64,3%) prima ancora che civili (-29,8%).
ECONOMIA
Nel 2020 gli occupati, pari a 183 mila, sono diminuiti dello 0,7% rispetto al 2019, quando erano 184 mila. Ma che non sia tutta colpa del Covid lo si evince dal confronto con il 2010, quando c’erano 199 mila occupati (-8,4%, cioè 16 mila posti di lavoro spariti). Il tasso di occupazione, pari al rapporto fra gli occupati (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), è risultato pari al 41,9%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2019 ma in diminuzione di 2,4 punti percentuali rispetto al 2010. A fronte della leggera diminuzione del numero degli occupati, nel 2020 a Palermo i disoccupati sono sensibilmente diminuiti, passando da 40 mila nel 2019 a 34 mila nel 2020, con un decremento del 14,6%. Rispetto al 2010, quando i disoccupati erano 39 mila, si registra invece un decremento del 12,3%.
Il tasso di disoccupazione, pari al rapporto fra i disoccupati (15-64 anni) e la somma di occupati e disoccupati (15-64 anni), è risultato pari al 15,6%, in diminuzione di 2,1 punti percentuali rispetto al 2019 e di 0,6 punti percentuali rispetto al 2010. La popolazione inattiva (tecnicamente “non forze di lavoro”) è diminuita dello 0,6%, passando da 213 mila a 212 mila. Rispetto al 2010, quando ammontava a 209 mila unità, si registra invece un incremento dell’1,5%.
Anche il mercato immobiliare nel 2020 è stato fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria: nel capoluogo sono state registrate 4.988 compravendite di immobili residenziali, valore in diminuzione di 707 unità (-12,4%) rispetto al 2019. Interrotto così il trend positivo che si registrava dal 2014: il numero di compravendite immobiliari torna ai valori del 2016.
TURISMO
Ma il vero e proprio crollo, com’è facilmente intuibile, si è verificato nel turismo. Nel 2020 sono stati registrati 262.696 arrivi turistici, con una diminuzione del 63,8% rispetto al 2019. Sono diminuiti maggiormente gli arrivi dei turisti stranieri (73.470, -80,1%) rispetto agli arrivi dei turisti italiani (189.226, -46,9%).
Drammatiche le cifre per le strutture ricettive. Negli alberghi sono stati registrati 207.509 arrivi, pari al 79% del totale, con una diminuzione del 65,3% rispetto al 2019 (- 48,5% gli italiani, -82,0% gli stranieri).
Negli esercizi extra-alberghieri sono stati registrati 55.187 arrivi, pari al 21,0% del totale, con una diminuzione del 56,9% (-38,9% gli italiani, -72,2% gli stranieri). Stesso trend per le presenze, che sono state 650.195 con una diminuzione del 59,2%. Negli alberghi sono state registrate 491.441 presenze, pari al 75,6% del totale, con una diminuzione del 60,9% rispetto al 2019 (-41,5% gli italiani, -76,7% gli stranieri). Negli esercizi extra-alberghieri sono state registrate 158.754 presenze, pari al 24,4% del totale, con una diminuzione del 52,2% rispetto al 2019 (-31,7% gli italiani, -71,9% gli stranieri).
Anche gli hub trasportici sono stati colpiti: il porto di Palermo ha registrato l’arrivo di 3.695 navi, 174 in meno rispetto al 2019 (+4,5%): i passeggeri dei traghetti sono diminuiti del 42,7% in termini di sbarchi e del 40,7% in termini di imbarchi, quelli delle crociere sono diminuiti rispettivamente dell’88,7% (sbarchi) e dell’89,4% (imbarchi). L’aeroporto “Falcone e Borsellino” ha fatto registrare il dimezzamento del numero dei voli rispetto all’anno precedente: da 51.036 a 25.445 (-50,1%). E ancora maggiore è stata la diminuzione del numero dei passeggeri, passati da 6.998.336 a 2.668.042 (-61,6%).
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