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Paternò, Acropoli Hybla e sogno Unesco: una sfida per il futuro

Paternò, Acropoli Hybla e sogno Unesco: una sfida per il futuro

Paternò, Acropoli Hybla e sogno Unesco: una sfida per il futuro

In un momento storicamente complesso, la ripartenza della cultura e del turismo rappresenta un barlume di speranza per la ripresa economica e sociale in Sicilia. È tempo di ricominciare dalle meraviglie storico-culturali locali e i siciliani lo sanno bene: lo dimostrano il progetto di riapertura delle Terme di Acireale e la recente nascita del comitato di candidatura dell’Acropoli Hybla di Paternò a Patrimonio UNESCO.

Paternò è un centro urbano dell’entroterra etneo, situato nella Città Metropolitana di Catania. Si distingue per scenari mozzafiato e monumenti storici importanti, ma purtroppo molte delle sue bellezze vengono da anni “oscurate” da problemi e difficoltà. Fortunatamente, però, esistono iniziative per la valorizzazione del territorio che riaccendono l’entusiasmo per le bellezze storiche e naturali del paesaggio etneo, apparentemente “sotterrate” dalla crisi socioeconomica ma capaci di guidare una rinascita territoriale senza precedenti.

L’Acropoli Hybla e il “nuovo orizzonte” di Paternò

Per Paternò è il momento di rivedere l’antico splendore dopo anni di “buio” non gradito e immeritato. Lo confermano le parole dell’architetto Francesco Finocchiaro, presidente Archeoclub D’Italia sede Ibla Mayor e parte del comitato che chiede a gran voce che l’Acropoli Hybla diventi Patrimonio UNESCO.

“La città di Paternò - dichiara - ha bisogno di un nuovo orizzonte, una meta condivisa per ritrovare quella dignità culturale che sembra ormai smarrita. Per anni è stata lasciata fuori dai circuiti turistici e culturali, quasi nascosta al mondo. Il Comitato può essere l’opportunità per creare le condizioni di incubazione di un progetto di valorizzazione più ampio e articolato che incentivi la ricerca, la tutela e la promozione di un territorio straordinario. L’Acropoli è il suo fulcro, assieme alle Salinelle. Bisogna ripartire dalla memoria e dai luoghi desinenziali di questo immenso paesaggio culturale".

La memoria e la valorizzazione territoriale come chiavi per “ricostruire” la Sicilia. Si tratta di un progetto incredibilmente complesso ma encomiabile, portato avanti da un comitato composto “da un gruppo rappresentativo e multidisciplinare”.

Tale gruppo si compone di: Salvatore Alì, sacerdote; Sofia Laudani, studentessa di lettere; Francesco Giordano, storico; Francesco Finocchiaro, architetto; Barbaro Messina, artista; Mary Sottile, giornalista; Rosalba Panvini, archeologa; Salvo Lombardo, docente; Maria Chiara Papa, studentessa di legge. Un team eterogeneo che spera di coinvolgere sempre più istituzioni pubbliche e private a livello locale, nazionale e perfino internazionale.

Acropoli “unicum” nel territorio etneo

Quali sono i segni particolari dell’Acropoli Hybla di Paternò? Perché dovrebbe diventare Patrimonio UNESCO? “Hybla non è solo un luogo, -aggiunge - una porzione di territorio. Hybla è l’insieme dei paesaggi che hanno determinato la sua forma. Essa contiene innumerevoli valori: naturalistico, monumentale, archeologico, antropologico, paesaggistico”.

“La sua natura sacra trova forma nell’essere un landmark secolare. Spazio abitato, sacro, strategico sul piano militare, scrigno di tesori ancora da svelare. Spazio liturgico e una delle più belle terrazze verso la valle del Simeto e l’Etna. Contiene tanti di quei valori, tutti insieme, che non basterebbe un giorno per conoscerla intimamente e i viaggiatori che hanno l’opportunità di visitarla rimangono incantati e sorpresi. Uno spettacolo per i sensi e per l’anima. Un libro di pietra tutto da leggere e decifrare”, spiega con profondo coinvolgimento l’architetto Finocchiaro.

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