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Pranzo solidale a “I Crociferi” per la Locanda del Samaritano

Pranzo solidale a “I Crociferi” per la Locanda del Samaritano

Pranzo solidale a “I Crociferi” per la Locanda del Samaritano

"Ancora più che il pane, l’uomo desidera la compagnia". Con questo messaggio Madre Teresa di Calcutta sottolineava l'importanza della condivisione per la vita di tutti gli individui: condivisione di cibo, affetto, tempo, attenzioni e soprattutto di valori.
Queste le ragioni che hanno spinto la Fondazione Euromediterranea Onlus e la Caritas Diocesana di Catania ad organizzare un pranzo solidale e regalare un momento di spensieratezza e condivisione a tutti gli ospiti della Locanda del Samaritano, casa di accoglienza gestita da Padre Mario Sirica, missionario Vincenziano.
La congregazione dei missionari di San Vincenzo de' Paoli è presente sul territorio catanese dal 1893, chiamata dall’ allora Cardinale e Vescovo Beato Dusmet, che ha dedicato la propria vita ai poveri. E’ così che, nel rispetto delle disposizioni governative e regionali relative all'emergenza, l'iniziativa si è svolta, venerdì 12 marzo presso il ristorante I Crociferi, nella storica Piazza San Francesco d’Assisi a Catania, dominata proprio dalla statua raffigurante il Beato Dusmet.
Ad accogliere gli ospiti della Locanda, accompagnati da Padre Mario e da Suor Roberta della famiglia religiosa del Preziosissimo Sangue, il presidente della Fondazione Carlo Alberto Tregua, il vice direttore del Quotidiano di Sicilia nonché consigliere della Fondazione Raffaella Tregua, il direttore della Caritas Diocesana Don Piero Galvano e il proprietario del ristorante I Crociferi Vito Fusari.
"Abbiamo voluto compiere un atto di vicinanza alle sempre più numerose persone che vivono una situazione di disagio, accentuata dall’attuale emergenza sanitaria”, ha detto Raffaella Tregua. "Mangiare in famiglia - ha aggiunto - è una delle esperienze più comuni a cui purtroppo sempre più spesso non diamo la giusta importanza. A farci sentire la nostalgia di questi semplici momenti, ci ha pensato il Covid che ha stravolto la nostra quotidianità ed ha reso le riunioni di famiglia un ricordo che speriamo tutti di poter al più presto realizzare di nuovo".
Nel sottolineare l’importanza della collaborazione con la Fondazione che prosegue da anni, Don Piero Galvano ha detto: “Un ulteriore segno di una collaborazione continuativa e proficua con la Fondazione e con il QdS, due realtà che ci consentono di aiutare e di comunicare il bene per coinvolgere al senso di carità. Anche oggi, con questa bella iniziativa indirizzata a una struttura importante della Rete Caritas, la Locanda del Samaritano, si è posto un altro tassello di questo rapporto indirizzato a sostenere la Città nei momenti più difficili”.
Nell’esprimere il suo apprezzamento per la giornata trascorsa, Padre Mario Sircia, ha aggiunto:“Ringrazio la Fondazione Tregua e la Caritas per questa opportunità di incontro che ci ha permesso di godere a pieno del beneficio di poter stare insieme.  In questo momento di emergenza sanitaria, in cui la fraternità e le relazioni sono spezzate, stare insieme fa bene a tutti”. Padre Mario ha parlato inoltre dell’importante ruolo che svolge la Locanda del Samaritano per le persone senza fissa dimora: “La Locanda dal 2010 ospita tutte le persone, italiane o straniere, che hanno perduto per un motivo o per un altro la propria abitazione e la relazione con la propria famiglia di appartenenza. Il nostro ruolo è accogliere le persone che si trovano in una situazione di povertà assoluta di affetto e di sostentamento e accompagnarle in un cammino di recupero e reinserimento nella società, partendo dalle loro potenzialità".
Gli ospiti hanno manifestato gioia per aver avuto l’opportunità di poter pranzare serenamente tutti insieme in un ristorante, rinomato di Catania, diversamente da quanto accade nella loro quotidianità. Particolarmente emozionante il momento dei festeggiamenti di Padre Leonardo Cuscito, uno dei padri missionari della Locanda, che grazie alla complicità di tutti ha potuto spegnere le candeline per il suo settantesimo compleanno che ricorreva quel giorno. Eloisa Bucolo

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