In vigore dal 13 marzo 2021 il decreto legge 13 marzo 2021, n. 30 recante misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 13 marzo 2021. Di fronte alla nuova ondata di zone rosse, il governo è corso ai ripari prevedendo un prolungamento degli aiuti ai genitori obbligati ad accudire i figli.
Il provvedimento prevede, con efficacia retroattiva e fino al 30 giugno 2021, la possibilità di usufruire di congedi parzialmente retribuiti, di bonus baby sitter e dello smart working nei casi di sospensione delle attività scolastiche o di infezione o quarantena dei figli.
In cosa consiste il bonus e chi ne ha diritto?
Il rinnovo del bonus baby sitter prevede uno speciale incentivo fino a 100 euro a settimana esenti da tasse per alcune categorie di lavoratori.
La misura, già introdotta dal decreto-legge del 17 marzo 2020, numero 18 (il cosiddetto Cura Italia), rifinanziata dal decreto Rilancio e dal decreto Ristori bis, e ora dal nuovo provvedimento, consiste in un sostegno economico per acquistare servizi di baby sitting per i figli minori di 14 anni i che frequentano le scuole fino alla media inferiore.
Inoltre, nel caso di figli affetti da disabilità grave è valida per le scuole di ogni ordine e grado a cui sono iscritti e per i centri a carattere assistenziali di cui sono ospiti, chiusi a causa della pandemia.
Il bonus può essere richiesto per un periodo corrispondente in tutto o in parte alla durata della sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio, alla durata dell’infezione da Covid-19 del figlio, nonché alla durata della quarantena del figlio disposta dal Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale (Asl) territorialmente competente a seguito di contatto ovunque avvenuto.
Il buono può essere utilizzato sia per pagare la baby sitter sia per iscrivere i figli a centri estivi, servizi integrativi per l’infanzia, servizi socio-educativi territoriali, centri con funzione educativa e ricreativa, e servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia. Il buono può essere richiesto per i servizi di cui si usufruisce da metà marzo fino al 30 giugno 2021, ma per essere più certi dei termini bisognerà attendere la circolare dell’Inps.
Nel periodo marzo-agosto 2020 era stato riconosciuto - previa l’iscrizione al Libretto Famiglia - anche per prestazioni rese dai familiari (come i nonni) e poi rimossa questa possibilità per il periodo novembre-dicembre 2020.
Il bonus inoltre può essere fruito alternativamente da uno dei genitori se non si usufruisce dello smart working. Il buono è escluso anche per chi beneficia di strumenti di sostegno al reddito come Naspi, Cigo, indennità di mobilità e simili. Inoltre nel nucleo familiare non deve esserci un genitore disoccupato, non lavoratore, sospeso dal lavoro o che usufruisce del congedo parentale.
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