All'improvviso e a meno di un anno dalle elezioni regionali, la questione precari in Sicilia è divenuta della massima importanza. E' giusto pensare a chi non ha un lavoro assicurato da un contratto stabile, ma altrettanto giusto è dare le stesse opportunità di occupazione a tutti i siciliani, senza adottare l’odiato sistema dei due pesi e delle due misure.
Per far questo, sarebbe opportuno che la classe politica siciliana abbandonasse una volta per tutte le logiche clientelari e pensasse piuttosto a misure di sviluppo per far ripartire l’economia: gli effetti immediati si avrebbero sulla disoccupazione che ad oggi si attesta al 21,9%, il doppio rispetto alla media nazionale.
La mobilitazione della classe politica siciliana in favore di una ristretta parte di cittadini siciliani è inspiegabile o comunque si spiega solo con ragioni di tipo clientelare che non sono accettabili, men che meno in tempi di magra come quelli che stiamo vivendo.
La politica si svegli, dunque, e cominci a lavorare nell’interesse generale.
Patrizia Penna
(L'inchiesta completa su questo tema è stata pubblicata martedi 20 dicembre sul Quotidiano di Sicilia)
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