Il secondo giorno di Expo DiviNazione è stato dedicato al confronto con le rappresentanze territoriali del mondo dell’agricoltura e della pesca. Un dibattito che, non senza importanti confronti tra le categorie, ha caratterizzato tutto il 2024 passando dai temi organici, come la salvaguardia del Made in Italy, la sicurezza nel mondo del lavoro in agricoltura, ai temi regionali, come la peste suina (Piemonte, Liguria e Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria e Campania.) o la siccità in Sicilia.
G7 Agricoltura a Siracusa, Prandini: “Servirà un cambio di passo anche da parte delle istituzioni europee”
Ad arrivare per prima al Teatro Comunale di Siracusa, sede dell’incontro, è stato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. “Tre anni così bui per l’agricoltura italiana non erano mai esistiti nella storia – ha esordito – I danni per il maltempo ammontano a 8,5 miliardi nel 2024 non ancora concluso, nel 2023 erano 6,5 e mezzo, nel 2022 6 miliardi nel 2023. Di fronte questo scenario servirà un cambio di passo anche da parte delle istituzioni europee; in particolare nel mettere in campo misure tempestive, che vadano oltre ai temi legati alla burocrazia. Per la Pac – ha aggiunto Prandini – auspichiamo non ci sia alcuna riduzione delle risorse, ma un aumento come sta avvenendo negli Stati Uniti”. Prandini ha parlato anche della Sicilia. “Nella filiera cerealicola è andato perso il 60% dei raccolti,nella zootecnica sono stati abbattuti i capi per mancanza d’acqua. Abbiamo bisogno anche dell’aiuto delle istituzioni regionali. La capacità produttiva si è ridotta del 30%”. Prandini ha dichiarato che avrebbe incontrato quest’oggi l’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, e ha aggiunto “i vertici della Coldiretti regionali hanno interlocuzione continua con la Regione Siciliana”.
G7 Agricoltura a Siracusa, i flussi di lavoratori extracomunitari da impiegare nel settore agricolo
Anche sul palco del Comune di Siracusa il presidente di Coldiretti ha rivendicato alcuni primati associativi nel confronto con Confagricoltura, rappresentata dal presidente Massimo Giansanti. I due presidenti sono però d’accordo sulla necessità di rivedere le regole europee riservate al comparto.
“Certamente i limiti di bilancio non aiutano il settore, perché in questa fase di crisi su più fronti avremmo bisogno di ristorare gli agricoltori e rilanciare l’agricoltura 4.0 che ha fatto correre il settore italiano. Abbiamo bisogno di rimettere l’agricoltura al centro, abbiamo bisogno di strumenti per operare in mercati globali e tutelare la nostra salute e quella dei consumatori dal momento in cui importiamo prodotti dall’estero”. Giansanti è intervenuto anche sulle prospettive portate dal tavolo di confronto ministeriale sui flussi di lavoratori extracomunitari da impiegare nel settore agricolo. “Parteciperemo. C’è una concorrenza spietata in Europa per accaparrarsi lavoratori che si formano in Italia e vanno fuori. Dobbiamo dare possibilità alle aziende che fanno richiesta ai lavoratori garantendoli provincia per provincia. Il click day – ha detto Giansanti – è uno strumento che sa di lotteria. Non è detto vada a dare risposte nei territori interessanti”.
G7 Agricoltura a Siracusa, Calderone: “Sicurezza e la lotta al caporalato”
Il tema del lavoro e del caporalato ha interessato il terzo panel in programma all’incontro con le rappresentanze del mondo agricolo e della pesca, dove per la prima volta si è assistito ad una convergenza tra le varie istituzioni coinvolte, da Inail alla Flai Cgil. Il panel è stato chiuso dalla ministro del Lavoro e le Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, che ha ricordato la necessità di tornare “al tema della sicurezza e la lotta al caporalato” attraverso cui, grazie al ddl agricoltura, sono stati forniti alle aziende e al mercato “una serie di strumenti specifici” e che hanno permesso di intensificare l’attività dello stesso ministero per contrastare il fenomeno. Per scovare le irregolarità oggi vengono incrociati i dati del Crea e dell’Inps.
“Quando mettiamo a sistema i dati – ha detto Calderone – lo facciamo perché con l’analisi dei dati possiamo arrivare ad una definizione puntuale delle realtà e quindi capire dove intervenire con campagne anche preventive”. Ogni sessione, dalla difesa e la valorizzazione della filiera agricola a quella sulle proposte per rilanciare il settore della pesca e l’acquacoltura, è stata chiusa da un ministro. Rispettivamente Orazio Schillaci (Salute) e Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente). “La dieta mediterranea rappresenta il modello alimentare per eccellenza – ha dichiarato il ministro della Salute Schillaci – L’adesione alla dieta mediterranea riduce la mortalità del 10%, la non adesione associata ad altre abitudini scorrette riduce le aspettative di vita di 5 anni ogni 20 anni. C’è una sola salute – ha dichiarato il ministro -. La salute umana è sempre più interconnessa alla salute ambientale e quella animale. Della sanità animale dobbiamo prenderci cura, iniziando a prenderci cura di noi stessi”.
G7 Agricoltura a Siracusa, Pichetto Fratin: “La biodiversità va conservata”
Nel suo intervento conclusivo, il ministro dell’Ambiente ha evidenziato il rischio di perdita della biodiversità. “L’Italia, rispetto la sua superficie che va dalle Alpi al Sud dell’Africa, ha un patrimonio colossale che rischiamo di perdere. La biodiversità va conservata anche nella parte agricola pura. A livello mondiale, ad esempio, ci sono 1250 tipi di mela, l’Italia da sola ne ha 970. Ecco cosa pensiamo noi e cosa rischiamo a causa del cambiamento climatico. Le due grandi azioni da compiere sono: adattare e mitigare”.
Se ad aprire l’incontro è stato il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, che ha voluto rivendicare la propria appartenenza ad una famiglia veneta fortemente legata alla terra e le cui giornate erano scandite dai ritmi dell’agricoltura, la chiusura dell’incontro è spettata al ministro Francesco Lollobrigida, che domani si sposterà a Bruxelles per il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea dei ministri dell’Agricoltura (Agrifish).
G7 Agricoltura a Siracusa, Lollobrigida: “Domani sarò a Bruxelles perché li si decide molto”
“Se in Europa il numero delle aziende agricole si è ridotto del 30%, un problema esiste – ha dichiarato Lollobrigida – Le direttive europee hanno inciso in termini negativi più sul sistema Italia, infatti il decremento è stato maggiore nel nostro paese, e ancora di più nel Sud Italia dove si è arrivato a un numero devastante di riduzione. Dove non c’è agricoltura, non è vero che la terra sta bene. Le politiche demagogiche hanno trasformato la Pac in uno strumento diverso da quello per cui è stato pensato. Domani sarò a Bruxelles perché li si decide molto, non sono mai mancato ad una riunione”.
Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura e la Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida al termine della conferenza con la rappresentanza delle associazioni sindacali di agricoltura e pesca. “Noi vogliamo una Pac che incentivi la produzione agricola e non che paghi gli agricoltori per non coltivare. Se è vero che dal 31 marzo scorso si è parlato di nuovo, dopo decenni, di agricoltura, è perché lo ha chiesto l’Italia. Da lì è partita la riforma della Pac”.
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