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Sgombero senzatetto a Catania: Stefania Petix e il bassotto in corso Sicilia

Sgombero senzatetto a Catania: Stefania Petix e il bassotto in corso Sicilia

Sgombero senzatetto a Catania: Stefania Petix e il bassotto in corso Sicilia

Striscia la Notizia a Catania in Corso Sicilia  per lo sgombero dei senzatetto. L'inviata Stefania Petix ed il suo bassotto hanno acceso i riflettori nazionali sulla vicenda che tante reazioni ha suscitato. Da una parte, quella dei residenti che hanno applaudito all'operazione del Comune, esasperati da anni di abbandono e dall'aver una baraccopoli sotto casa. Dall'altro quella delle associazioni - tantissime - che hanno stigmatizzato soprattutto le modalità con cui l'amministrazione ha deciso di ristabilire il "decoro" in piazza della Repubblica. E che, in particolare, hanno evidenziato la mancanza di alternativa alla strada, non essendoci a Catania un dormitorio pubblico.

Senzatetto: l'assessore ai Servizi sociali

Quello identificato a Librino però, come ammesso dall'assessore ai Servizi sociali del Comune di catania, Giuseppe Lombardo, potrà essere utilizzato. La distanza dal centro, infatti, sarà "annullata" tramite apposita navetta. Ma la questione senza tetto resta: sono tanti e sembra che, dopo due anni di pandemia, siano in aumento. La Commissione consiliare permanente ai servizi sociali, da tempo, ragiona sulla questione, come spiega il presidente Sebastiano Anastasi.

Catania, Il presidente della commissione

"Si sta sbloccando il dormitorio a Librino e credo che possa rappresentare una soluzione - afferma. In questi anni, abbiamo sempre monitorato la situazione, abbiamo incontrato le posizioni organizzative, i rappresentanti dell'unità di strada che presto verranno in commissione. Abbiamo fatto incontri con il Patrimonio per verificare l'esistenza di immobili ma la normativa non aiuta nella gestione dei beni confiscati. Anche durante il Covid abbiamo seguito la problematica e siamo stati rassicurati del fatto che queste persone non sono lasciate sole. Purtroppo qualcuno non vuole andare nel dormitorio, altri non vogliono separarsi, ma stiamo ragionando con l'assessore e le associazioni il modo di trovare una soluzione, perché la questione è sempre più grave. Occorrerebbe però inserire la problematica nell'agenda dei governi regionale e nazionale".

 

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