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Strade provinciali “gruviera” e burocrazia nemiche del turismo e dello sviluppo in Sicilia

Strade provinciali “gruviera” e burocrazia nemiche del turismo e dello sviluppo in Sicilia

Strade provinciali “gruviera” e burocrazia nemiche del turismo e dello sviluppo in Sicilia

di Roberto Pelos -

Le strade provinciali sono di fondamentale importanza nella viabilità della nostra regione e rappresentano snodi essenziali per lo sviluppo economico e sociale della Sicilia. Necessaria dunque un'adeguata manutenzione considerato soprattutto il fatto che in molte arterie dell'Isola sono presenti criticità di rilievo.

“Il piano d’interventi – sottolinea Antonio Dei Bardi, segretario regionale Fit Cisl - prevedeva 100 milioni di investimenti per la manutenzione straordinaria, i cui fondi erano previsti nel Patto per il Sud, per i quali la Regione doveva progettare e mettere in atto i bandi, con la seguente ripartizione: Palermo, undici interventi per circa 17 milioni; Catania, otto interventi per 16 milioni; Trapani, nove interventi per 13 mln; Agrigento, quattro interventi per circa tre mln; Messina, nove interventi per 17 mln; Caltanissetta, sei mln e mezzo circa per dieci interventi; Ragusa, cinque mln per sei interventi; Siracusa, undici mln per cinque interventi; Enna, circa otto mln per otto interventi.

In seguito ad un incontro, avvenuto nei mesi scorsi tra il governatore Musumeci e il ministro per le infrastrutture De Micheli, il piano in dettaglio avrebbe dovuto essere inviato al Ministero perché si procedesse alla nomina del commissario straordinario. Purtroppo, al riguardo – prosegue il segretario regionale di Fit Cisl – non abbiamo più notizie”.

Ma secondo quanto sostiene tramite comunicato il governatore Nello Musumeci, che ha inviato una lettera proprio al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, nell’incontro svoltosi a giugno nella Capitale, al quale erano presenti anche l’assessore Marco Falcone e il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, era stato concordato un tavolo di confronto riguardante le infrastrutture di mobilità strategiche siciliane e un piano straordinario per le strade provinciali coperto da un intervento finanziario di oltre 600 milioni di euro, con risorse regionali e statali. Il tavolo romano però, secondo quanto sostiene il presidente della Regione nella missiva, non è stato più convocato e da ciò consegue il sollecito da parte del governatore.

“Comprendo le sue difficoltà a far fronte a una grande mole di impegni - si legge nella lettera - ma la invito a trovare modi e tempi per avviare il concordato confronto con il governo della Regione Siciliana”.

Oltre ciò la Regione ha annunciato finanziamenti per interventi proprio sulla viabilità provinciale (cosa fatta anche qualche mese fa come aveva scritto il Quotidiano di Sicilia) e per l’occasione il governatore Musumeci ha specificato di avere richiesto al Ministro mesi fa “un commissario tecnico, con procedure semplificate e con risorse adeguate, per riqualificare la viabilità dell'Isola, avviando un Piano di interventi straordinario”.

Scendendo nel dettaglio, gli ultimi interventi finanziati dalla Regione riguardano la messa in sicurezza della Sp 127 attraverso l'allargamento del ponte posto sulla rete ferroviaria nel Comune di Calatabiano: alla realizzazione del cavalcavia, già finanziata con 800 mila euro, sono stati adesso destinati altri 470 mila euro, per uno stanziamento complessivo di un milione e 270 mila euro.

L’altro progetto della Città metropolitana di Catania, finanziato dal governo regionale con 500 mila euro, riguarda la sistemazione e l’ammodernamento di alcuni tratti della Sp 28/I.

Ad Agira, invece, si interverrà sulla circonvallazione, cioè sulla Sp 99, e in questo caso il budget messo a disposizione dal dipartimento regionale delle Infrastrutture, diretto da Fulvio Bellomo, ammonta a un milione e 182 mila euro per la manutenzione straordinaria dell’arteria.

Contestualmente a Valledolmo, Musumeci, accompagnato dall'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, ha partecipato alla consegna, alle ditte aggiudicatarie, dei lavori di ammodernamento della strada provinciale 8. L’opera (insieme al cantiere per convogliare e regimentare le acque piovane nel centro urbano del paese inaugurato lo stesso giorno) è finanziata dalla Regione e dalla Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dallo stesso presidente. In particolare, l'intervento sulla Sp8 “Valledolmo-Sclafani Bagni” riguarderà i lavori di “manutenzione straordinaria per il consolidamento di tratti dissestati, sistemazione del piano viario e realizzazione di opere di presidio e di corredo”, nel tratto dal bivio “Piano degli Ziti” al bivio “Fontana Murata”.

Per concludere è stato messo in gara il progetto per la messa in sicurezza della Sp 41 nei pressi di Caltanissetta: un ammodernamento che permetterà, a chi proviene dai Comuni del Vallone, di by-passare la Sp 16 e la Sp 38 e raggiungere speditamente la zona nord del nisseno. ll progetto, che la Struttura commissariale ha finanziato e messo in gara con le offerte che potranno essere presentate fino al prossimo primo febbraio, nasce infatti dalla necessità di realizzare un sistema viario integrato che possa rendere più fruibile il territorio della provincia nissena.

“Il governo Musumeci – ha detto l’assessore ai Trasporti Marco Falcone – interviene recependo le aspettative dei cittadini sulla viabilità interna abbandonata da anni, supportando le ex Province. Investiamo ben cinque milioni, fra primo e secondo stralcio, per restituire a Valledolmo uno strategico collegamento finalmente all'altezza di quanto merita il territorio”.

Ettore Pottino, presidente di Confagricoltura Sicilia, dice la sua sulla rete viaria secondaria dell’Isola e la mancanza di risorse

“Qualunque cittadino paga una quota dell’assicurazione alle Province, ma i soldi non vengono reinvestiti per le manutenzioni”

La difficile situazione riguardante la viabilità provinciale ha le sue conseguenze anche nel comparto agricolo. Sul tema è intervenuto il presidente regionale di Confagricoltura, Ettore Pottino.

“Le strade provinciali sono il vero problema soprattutto nei territori rurali. Tutto il tessuto della rete viaria secondaria è abbandonato da moltissimi anni per mancanza assoluta di manutenzione ordinaria ed è tutto a sfacelo. – dichiara Pottino – Molti dicono che il problema sia nato con la soppressione delle Province quando in realtà secondo me nasce da molto più lontano, cioè dagli anni ’90 quando c’è stata la riforma che ha istituito le Province regionali attribuendo ad esse le competenze sulle strade provinciali appunto, che prima erano affidate all’Assessorato regionale ai Lavori pubblici, ma senza risorse creando sin da quel periodo un vulnus”.

Il presidente di Confagricoltura Sicilia pone poi l’accento su un altro problema. “Qualunque cittadino abbia un mezzo di trasporto paga una quota dell’assicurazione destinata alle Province – afferma Pottino – ma non come tassa di scopo, che invece costituirebbe la soluzione migliore proprio perché in quel caso – spiega – gli introiti del tributo verrebbero utilizzati esclusivamente per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade; in questo modo, invece, serve a pagare qualsiasi cosa tranne gli interventi volti a migliorare la viabilità per i quali in teoria dovrebbe essere destinata”.

Evidenziando ancora la mancanza di risorse, il numero uno di Confagricoltura regionale parla delle difficoltà in cui si trova il comparto, già abbastanza provato dall’isolamento insulare, nei rapporti con il resto d’Italia e d’Europa viste le difficoltà che persistono nel collegare le realtà produttive siciliane al tessuto di produzione del continente e mette in risalto il fatto che i vari settori agricoli pagano purtroppo le conseguenze di trent’anni di incuria e di mancati interventi che solo in minima parte negli ultimi tempi stanno cominciando ad essere messi in atto.

“Siamo nell’abbandono più totale – prosegue ancora Ettore Pottino – occorre intervenire con una gestione ordinaria delle manutenzioni di tutte le strade provinciali, non si può pensare che un tessuto viario così importante venga abbandonato a sé stesso. Noi addirittura, ai tempi, come organizzazione – spiega il presidente di Confagricoltura Sicilia – avevamo dato la disponibilità a dare il nostro contributo per la messa in atto di alcuni interventi grazie al decreto legislativo 228 che consente di partecipare come aziende agricole a piccole attribuzioni di lavori di ordinaria manutenzione, ma, nonostante le interlocuzioni con alcuni enti, non se n’è fatto nulla”.

Pottino fa un breve quadro degli interventi da attuare per migliorare la viabilità provinciale: “Occorre la manutenzione delle scoline, delle gabbionate, la pulizia delle sterpaglie dai detriti perché lì l’acqua, una volta che non trova la via di fuga, va sull’asfalto, “divora” tutto e distrugge qualsiasi cosa. Se ogni anno ci fosse una pulizia ad inizio stagione delle vie di fuga dell’acqua e della regimentazione delle acque il territorio sarebbe salvaguardato per intero”.

Secondo Ettore Pottino, “è inutile parlare di rilancio del turismo o delle aree rurali, non può esserci un futuro in tal senso se non si provvede ad una seria ristrutturazione del territorio. Le strade sono la prima fondamentale opera di civilizzazione per attivare i commerci e i rapporti sociali ed economici”.

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