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Vaccini, insulti e minacce sui social, "un clima pericoloso"

Vaccini, insulti e minacce sui social, "un clima pericoloso"

Vaccini, insulti e minacce sui social, “un clima pericoloso”

"Insulti sui social dopo il vaccino, il clima è pericoloso". Lo ha denunciato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano, stigmatizzando le posizioni negazioniste provenienti soprattutto da quell'ultradestra che aveva dato vita a manifestazioni in tutt'Italia culminate in scontri con le forze dell'ordine. Pregliasco è stato tra i primi a ricevere la vaccinazione in qualità di operatore sanitario e, subito dopo, è diventato bersaglio di insulti e invettive via social. "Sono stato apostrofato - ha raccontato - come 'incompetente', 'improvvisatore' e addirittura 'servo di un complotto giudaico-massonico che vuole controllare il mondo' o 'a favore di poteri occulti che stanno prendendo il sopravvento'". Per Pregliasco qualcuno "sta creando un clima pericoloso che promuove la disaffezione verso le istituzioni e le politiche adottate e non è facile mitigare l'effetto di questa onda negazionista". "Per questo - ha concluso - è ancor più importante che le istituzioni e la scienza unitariamente lancino un messaggio forte a favore della vaccinazione". Minacce di morte alla Alivernini Ma i negazionisti dell'ultradestra non si sono fermati agli insulti: la Cgil ha infatti denunciato "atti ignobili e vili", ossia le minacce di morte rivolte a Claudia Alivernini, l'infermiera dell'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma che è stata prima vaccinata contro il coronavirus in Italia. "Le gravissime minacce di morte - si legge in una nota del sindacato - che le sono state rivolte nulla hanno a che vedere con la libertà di opinione o di critica ma rappresentano solo atti ignobili e vili". Il vaccino legato alla ripresa economica Quanto accaduto dimostra, inoltre, "il bisogno che si colmi il vuoto in termini di corretta e capillare informazione, da parte di tutte le istituzioni e le autorità competenti, rispetto alla sicurezza e alle modalità di somministrazione del vaccino, all'organizzazione della campagna vaccinale e alla necessità di garantire che il nostro Paese, quanto più in fretta possibile possa guardare a una prospettiva di sicurezza per la salute e di ripresa economica". Firmare il modulo consenso informato E ieri è giunta anche la circolare del Ministero della Salute sulla procedura vaccinale ed è stato diffuso il fac-simile del modulo del consenso informato che ognuno dovrà sottoscrivere prima di sottoporsi alla vaccinazione. Informativa su rischi e benefici, modalità terapeutiche alternative, comunicazioni ai medici di eventuali effetti collaterali e permanenza nella struttura ospedaliera per almeno 15 minuti dopo la somministrazione, sono alcuni dei punti ai quali acconsentire per la somministrazione del vaccino. "Sono consapevole - si legge nel modulo - che qualora si verificasse qualsiasi effetto collaterale sarà mia responsabilità informare immediatamente il mio medico curante e seguirne le indicazioni. Accetto di rimanere nella sala d'aspetto per almeno 15 minuti dalla somministrazione del vaccino per assicurarsi che non si verifichino reazioni avverse immediate. Acconsento ed autorizzo la somministrazione della vaccinazione mediante vaccino 'Pfizer-BioNTech COVID-19'". La circolare riporta anche la nota informativa sul vaccino, dalle caratteristiche alle modalità di somministrazione. Si ricorda che il siero non può essere somministrato ai minori di 16 anni e alle donne incinte o in fase di allattamento. "E' molto importante - si legge in neretto - che Lei si ripresenti per la seconda somministrazione, altrimenti il vaccino potrebbe non funzionare". Il punto 6 spiega, invece, che "possono essere necessari fino a sette giorni dopo la seconda dose del vaccino per sviluppare la protezione contro il covid-19". Tra le "reazioni avverse" molto comuni ci sono stanchezza, mal di testa, brividi, febbre o dolori articolari, mentre tra le reazioni "rare", come per tutti gli altri vaccini, ci sono quelle allergiche, che possono presentarsi con orticaria, gonfiori o respirazione difficoltosa. Medico, a Palermo dosi a colleghi non esposti Sul fronte delle polemiche, anche l'affermazione del segretario organizzativo nazionale del sindacato Cimo, Riccardo Spampinato, primario del Covid hospital di Acireale, nel Catanese, secondo il quale "a Palermo, diversamente che da noi, si sono vaccinati primari di reparti non in prima linea nell'emergenza, postando poi foto su facebook e spettacolarizzando la tragedia". "L'unico primario del mio ospedale andato a Palermo per farsi vaccinare è il direttore della Medicina covid. Ma nel capoluogo siciliano non è andata così. In Sicilia ci sono moltitudini di infermieri, che lavorano a contatto con i malati covid, a chiedere di essere vaccinati e invece sono costretti ad aspettare il loro turno". Alcuni ospedali di Palermo sono stati scelti come sedi per la vaccinazione dei sanitari provenienti da tutta la Sicilia e oggi è il terzo giorno del programma di somministrazione delle dosi. Gb, ok a AstraZeneca/Oxford Intanto stamattina via libera nel Regno Unito al vaccino AstraZeneca/Oxford dopo l'ok della Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (Mhra). Ieri, invece, l'Agenzia regolatoria del farmaco europea giusto aveva dichiarato, per bocca del vice direttore esecutivo Noel Wathionche, che sarebbe stato "improbabile" il via libera dell'Ema al vaccino AstraZeneca-Oxford in gennaio poiché "non hanno ancora fatto domanda" e "servono altri dati sulla qualità del siero". Il ritardo sarebbe dovuto in sostanza a errori metodologici nella prima sperimentazione del candidato vaccino. Poco dopo è arrivato un tweet della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che ha annunciato di aver acquistato cento milioni di dosi aggiuntive del vaccino Pfizer-Biontech, "già in uso per vaccinare gli europei: avremo quindi trecento milioni di dosi di questo siero valutato sicuro ed efficace. Altri vaccini seguiranno".

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