Giovani artigiani, ma non solo. Ci sono anche tanti studenti e lavoratori tra gli stand del Pop Up Market, che tra un impegno e l’altro assecondano la loro vena artistica e si mettono alla prova, creando i più svariati oggetti e dando una spinta all’hand made e all’artigianato locale.
Come Gianmaria, studente di Giurisprudenza che per la prima volta visita il mercatino catanese – allestito lo scorso week end a largo Paisiello, conosciuto da tutti come Squibb – da spettatore ed espositore.
«Mi piace cambiare spesso l’arredamento della mia stanza – racconta il ventiquattrenne - e creare oggetti con il legno». Per questo ha deciso, insieme al fratello Francesco e all’amico Andrea, di ricavarsi un posto tra gli artisti etnei, creando ed esponendo targhe e porta bottiglie in legno, lampade e tavolini. «Ho visto che su Internet per oggetti del genere chiedono cifre esorbitanti – spiega - e ho deciso di provarci, per dare l’opportunità ai miei coetanei di fare dei regali particolari a prezzi accessibili».
Diversa la storia di Armando, Roberta e Ornella, che hanno portato allo Squibb alcuni degli oggetti – zaini, lampade, cactus di pezza, magliette e accessori - che vendono da Lab Siculo, negozio aperto un paio di mesi fa in via Oberdan e che sta contribuendo a rivitalizzare la zona.
«Il progetto di Roberta e Ornella è cominciato già da un po’ di tempo – racconta Armando – e punta ad unire più artigiani che si muovono insieme per ridare vita all’home made e agli artisti siciliani».
E ce ne sono davvero tanti tra gli stand illuminati a festa, dove espongono orgogliosi borse, accessori, decorazioni natalizie, oggetti ricamati a mano, papillon, occhiali, cartoline, poster e perfino amari e confetture fatte in casa, con gli ingredienti che offre la nostra terra.
Lascia una risposta