fbpx

Autostrade, in Sicilia un’altra estate in coda tra i cantieri

Autostrade, in Sicilia un’altra estate in coda tra i cantieri

Autostrade, in Sicilia un’altra estate in coda tra i cantieri

Soliti disagi per gli automobilisti costretti a fare i conti con i lavori “infiniti”. Il direttore del Cas, Minaldi: "Stiamo gestendo interventi per 650 milioni di euro". Ecco tutte le interruzioni.

Cantieri chiusi dall’1 luglio fino al 15 settembre

Ad infuocare ancora di più questa situazione è l’arrivo dell’estate e la diramazione della consueta nota del ministero delle Mobilità sostenibili che decide la chiusura dei cantieri mobili per il periodo che va dall’1 luglio al 15 settembre. In Sicilia, tuttavia, i cantieri rimarranno. “Alcuni cantieri itineranti – fa sapere al QdS il direttore generale del Cas, Salvatore Minaldi – possono essere fermati per il periodo di agosto, come quelli relativi alla pavimentazione stradale. Ma di certo a luglio si lavorerà tranquillamente. Per quanto riguarda invece i cantieri che riguardano la sicurezza delle strutture, li sospenderemo solo per lo stretto periodo necessario: quando sapremo che l’incolumità pubblica e privata è assicurata”.

Le autostrade del Cas

Le tratte gestite dal Cas più che essere autostrade sono dei veri e propri cantieri a cielo aperto: per andare da Catania a Messina, per esempio, si è obbligati a percorrere uno slalom tra i punti interessati ai lavori che spesso diventano a doppio senso di marcia. “In Sicilia – spiega Interdonato – in estate i cantieri non si interrompono perché di fatto noi non abbiamo autostrade ma delle strade a due corsie. In questi giorni ci sono stati diversi incidenti che, anche se banali, hanno comportato ritardi enormi a causa della doppia corsia. Con l’arrivo dell’estate e del turismo c’è un gran movimento di persone che partono e arrivano e vedere la A18 ancora a corsia unica dopo tanti anni a spendere 20 milioni di euro per la ripavimentazione è angosciante”.

Pedaggi e cantieri

Ad infiammare gli animi degli utenti delle tratte autostradali gestite dal Cas sono proprio i pedaggi. “Noi, con cittadinanzattiva, – spiega ancora Interdonato – abbiamo chiesto alla Regione di togliere il pedaggio, farle transitare ad Anas e farle mettere a nuovo (in quanto hanno delle carenze enormi aggravate da vent’anni di incuria). Due anni fa abbiamo fatto una denuncia all’autorità giudiziaria per attentato alla sicurezza dei trasporti per la mancanza di manutenzione: tutte le gallerie hanno i canali di scolo delle acque bianche ostruiti, la rete di recinzione dell’autostrada è tutta bucata. Abbiamo chiesto lumi, ma la richiesta è ferma. Io spero che soprattutto per quanto riguarda l’asfalto della A18 la magistratura intervenga”.

In effetti, la maggior parte dei cantieri perenni che si trovano sulla Catania-Messina e sulla Messina-Palermo, sono proprio stati avviati in seguito all’azione delle procure siciliane. Tra viadotti e gallerie sequestrate indagano infatti ben quattro procure: Siracusa, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti e Messina. Inchieste che, in alcuni casi, partono dalle relazioni redatte dall’ex ispettore ministeriale responsabile per il Cas Placido Migliorino che hanno evidenziato mancanza di verifiche di sicurezza, di ispezioni trimestrali e annuali sulle strutture e degrado dell’asfalto, di viadotti e di gallerie.

La Siracusa-Gela

Altra tratta gestita dal Cas è la Siracusa-Gela, da anni incompleta a causa di innumerevoli ritardi che, secondo Minaldi attualmente sono stati superati. “Il tratto della Siracusa-Gela non ancora aperto – spiega il direttore del Cas – è in avanzata fase di lavorazione. La parte che è ancora in fase di lavorazione è solo quella relativa all’ultimo tratto, a ridosso della barriera di Modica, che è anche il punto finale dell’autostrada. A fine ottobre è probabile che venga aperta l’autostrada. Anche perché ormai tutte le interferenze che ci potevano essere sono state superate”. Per l’ulteriore tratto tra Modica e Scicli, recentemente, il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha deliberato 350 milioni di euro.

La A19

La Catania-Palermo, pomo della discordia tra Regione e Anas, vedrà la chiusura dei cantieri mobili entro la data indicata dal ministero, al contrario del Cas. Attualmente sulla tratta sono presenti 37 cantieri, per un totale di 140,3 milioni di euro. Un intervento poderoso di messa a nuovo e di innovazione che prevede anche l’installazione per i sistemi di smart road. Gli interventi più grossi che necessitano di cantieri inamovibili (e che quindi rimarranno per tutta l’estate in funzione) sono collocati, secondo quando si apprende Anas, nei tratti centrali dell’autostrada. Nei pressi di Catania e Palermo, invece, non ci sono cantieri e comunque gli interventi necessari verranno esclusivamente effettuati di sera. Anche in questo caso ci sono, dati alla mano, dei ritardi nei lavori da segnalare. Secondo quanto riportato sull’apposita sezione del sito Anas, infatti, la maggior parte dei lavori in corso sulla A19 non hanno una data di fine che è attualmente in corso di ridefinizione. Altri cantieri ancora sono stati chiusi prima della conclusione degli interventi e mai più riaperti. Ciò nonostante a breve ci saranno alcune importati aperture sulla tangenziale di Catania: mancano solo 15 giorni per ultimare l’installazione dello spartitraffico innovativo brevettato dagli ingegneri di Anas. Lavori che tengono da tempo chiuso l’ingresso nella Siracusa-Catania, costringendo gli automobilisti provenienti dall’area portuale della Città etnea a un poco agevole allungamento del percorso. La fine di questi lavori, tuttavia, sarà l’inizio di altri: inizierà il cantiere per la sostituzione delle barriere laterali dei viadotti, che comporterà la chiusura della sola corsia di emergenza

redazione

Articoli simili

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi