La pausa caffè costa oggi agli italiani circa 720 milioni di euro all’anno in più rispetto al 2021. A segnalarlo è Assoutenti, che ha realizzato una indagine per capire come sia cambiato negli ultimi due anni il prezzo della classica tazzina di espresso consumata al bar, quali siano le città che hanno i listini più salati e dove si registrino i rincari più sostanziosi. Rispetto a due anni fa, oggi il caffè consumato al bar costa mediamente l’11,5% in più, con l’espresso che è passato da una media nazionale di 1,04 euro del 2021 agli attuali 1,16 euro – analizza Assoutenti – Solo nei bar di tre città italiane, Catanzaro, Reggio Calabria e Messina, si può ancora consumatore un espresso a prezzi inferiori a 1 euro a tazzina, mentre in ben 22 province i listini superano quota 1,20 euro.
Boom bolletta e rincari
"Prima il caro-bollette che ha portato ad una impennata dei costi per i pubblici esercizi, poi i rincari delle materie prime spinti dallo scoppio della guerra in Ucraina hanno determinato sensibili aumenti per le consumazioni nei bar italiani – spiega il vicepresidente di Assoutenti Gabriele Melluso – Incrementi dei listini che, come dimostrano i nostri dati, non sono rientrati nonostante la fine dell’emergenza energetica e quotazioni del caffè meno proibitive. Un danno evidente per le tasche dei 5,5 milioni di italiani che tutti i giorni fanno colazione nei bar dislocati sul territorio, e per tutti quei cittadini che, nell’arco della giornata, non rinunciano alla classica pausa-caffè".
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