ROMA - Nel 2020 gli italiani hanno speso in farmacia 164 milioni di euro solo per le mascherine (chirurgiche, Ffp2, di stoffa lavabili). Le vendite di questo dispositivo di sicurezza sono centuplicate rispetto al 2019 sia in volumi (i pezzi venduti) che in valori (fatturato in euro).
A fornire queste cifre è Iqvia, provider globale di dati in ambito sanitario, farmaceutico, tecnologie innovative, consulenza e servizi di ricerca clinica.
Boom dei prodotti usati per la disinfezione delle mani che sono aumentati a volumi del 1125% rispetto all’anno precedente, i guanti protettivi sono aumentati del 105,2% e i termometri dell’80,1%.
Un notevole aumento, nel periodo della pandemia, si è registrato anche nella vendita di vitamine e integratori alimentari e un’impennata nella settimana del 9 marzo, con un fenomeno di accaparramento nelle farmacie in concomitanza con il lockdown.
La vitamina C semplice ha registrato un aumento a tre cifre arrivando a fatturare 78,8 milioni (+155,8%). In forte incremento anche la vendita di vitamina C in associazione (+155,0%) a 7,7 milioni di euro.
Anche le vendite di prodotti a base di vitamina D in associazione con altri principi attivi hanno visto un notevole aumento, + 69,0% a 60,2 milioni di euro nel 2020.
Il consumo più elevato è stato registrato nel periodo in cui si era chiusi in casa non potendo stare all’aperto per coadiuvare il metabolismo del calcio nelle ossa. In totale il mercato delle vitamine ha avuto un vero boom durante il 2020 raggiungendo un valore di 545,6 miliardi di euro (valore prezzo al pubblico), in crescita del 22,1% rispetto al 2019.
“Il mercato - spiegano da Iqvia - ha risentito sicuramente dell’effetto Covid, infatti, alla base di questo comportamento, c’è il convincimento che le carenze vitaminiche possano esporre maggiormente al rischio di contrarre il Coronavirus, particolarmente nelle sue forme più gravi”.
In generale invece il mercato della farmacia nel 2020 è risultato in flessione, a 24 miliardi (-1,7%), nella vendita di medicine da prescrizione (-3,0%), con il calo per esempio degli antibiotici a -24% rispetto al 2019. Secondo Iqvia, il comparto “etico” (medicine da prescrizione), che rappresenta il 57,8% delle vendite in farmacia, ha registrato una diminuzione a valori del 3,0% a 13,7 miliardi di euro, mentre a volumi il calo è stato del 3,9%.
Il comparto commerciale e quello dell’autocura, invece, risultano invariati a valori in farmacia a 10,3 miliardi di euro, mentre aumentano a volumi dell’1,8%.
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