ROMA – È proseguita anche a settembre , sull’anno precedente, la speculazione per chi lavora in smart working: gli apparecchi per il ‘trattamento dell’informazione’ , dai computer portatili ai palmari fino ai tablet, salgono infatti del 9,4% mentre per gli accessori, come monitor e stampanti, l’aumento è stato del +5,9%.
La denuncia arriva dall’Unione nazionale dei consumatori in una nota che ha elaborato gli ultimi dati Istat per aggiornare la classifica dei prodotti più rincarati nel mese di settembre, al rientro dalle ferie. In pole position anche le spese bancarie che in un anno sono rincarate del 4,5% mentre per il solo mese di settembre i libri scolastici hanno registrato il +1,7%.
“L’Italia è in deflazione, ma si tratta della solita media del pollo, per cui precipitano i prezzi delle voci che registrano un crollo della domanda, come il trasporto marittimo che diminuisce in un solo mese del 36,6% o i voli internazionali che si riducono del 42,8%, peccato che poi salgano le voci obbligate, come quella delle famiglie che devono mandare i figli a scuola” commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
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