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Spese per la casa, la pandemia costa cara

Spese per la casa, la pandemia costa cara

Spese per la casa, la pandemia costa cara

ROMA - Un anno di emergenza sanitaria, di crisi economica e difficoltà sempre maggiori per le famiglie. Se il lavoro va male, il mercato arranca, le spese fisse non sono diminuite, anzi. E l’avvio della campagna vaccinale e il profilarsi all’orizzonte di un possibile ritorno alla normalità non stanno avendo, al momento, alcun influsso positivo.

Questo il quadro negativo che esce fuori dall’analisi svolta da Facile.it che ha compiuto su mutui, prestiti, bollette luce e gas, conti correnti, tariffe di telefonia mobile e internet casa confrontando quanto ci costava a gennaio 2020 e quanto costano oggi.

Buone notizie sul fronte mutui: in contemporanea con lo scoppio della pandemia, si è registrato in Italia un calo dei tassi di interesse, e fino ad oggi risultano essere mediamente inferiori rispetto a quelli rilevati prima dell’arrivo del Covid, sebbene, nelle ultime settimane il tasso fisso sia tornato a crescere. Tale aumento è legato alle previsioni di crescita dell’economia americana e, di riflesso, alla possibile ripartenza di quella europea e della sua inflazione. Più stabile, invece, l’andamento del tasso variabile, calato nel 2020 e ancora oggi fermo su livelli minimi.

Passando alle spese legate a luce e gas, emerge che, nel primo semestre del 2020 l’arrivo del Covid ha determinato un calo importante del costo dell’energia, ma già alla fine dello scorso anno i prezzi sono tornati a salire e oggi le tariffe medie sono addirittura superiori rispetto a quelle rilevate prima dell’inizio della pandemia. In particolare, secondo le simulazioni di Facile.it, la spesa per la corrente elettrica di una famiglia con un consumo annuo di 2.700 kWh è stata pari, nel primo trimestre 2021, a 47,59 euro al mese, valore in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Se si guarda alla bolletta del gas, invece, la spesa media per una famiglia con un consumo annuo di 1.400 smc è stata, nel primo trimestre del 2021, pari a 87,62 euro al mese, vale a dire l’1,7% in più rispetto al primo trimestre 2020. Se gli aumenti sono stati mantenuti sotto controllo nelle bollette, assolutamente negativi i dati legati ai prestiti personali: il Covid-19 ha portato, nella prima metà del 2020, ad un atteggiamento di maggior cautela da parte delle società di credito, che si è tradotto in un aumento dei tassi di interesse e in un irrigidimento dei criteri di valutazione dei richiedenti, con aumenti che sono arrivati a quasi il 7% a giugno 2020, per scendere a 6,44% a marzo 2021.

Per quanto riguarda la telefonia, sul fronte mobile non sono state rilevate grandi variazioni tra le tariffe proposte da gennaio 2020 ad oggi, mentre le spese relative al servizio di internet casa hanno segnato un rincaro medio del 5,3%, a partire dalla metà del 2020, e mantenendosi stabili fino ad oggi. Niente da rilevare per quanto riguarda i conti correnti, i cui costi sono rimasti sostanzialmente invariati e l’offerta è ampia ed adattabile ad ogni esigenza.

Quello che risulta evidente dai dati raccolti da Facile.it è che gli istituti provino a disincentivare i prelievi di contante (addirittura mettendo un numero massimo di prelievi consentiti) e favorire i pagamenti con carta tramite promozioni che si basano sui meccanismi di cashback. I bonus per l’apertura del conto ci sono ancora, anche se non corposi come lo scorso gennaio. Il futuro è ancora incerto ed è difficile fare delle previsioni. Molto, spiegano gli esperti di Facile.it, dipenderà dall’andamento della pandemia, dalla ripresa della fiducia dei consumatori e dal miglioramento della situazione economica.

 

Michele Giuliano

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