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Viaggi, per prenotare è meglio aspettare?

Viaggi, per prenotare è meglio aspettare?

Viaggi, per prenotare è meglio aspettare?

PALERMO - Promozioni super allettanti, crociere galattiche a poche centinaia di euro. Ed ancora pensioni complete, piscine, lusso sfrenato, tutte a prezzi davvero mai visti. Non è per nulla un sogno ma è realtà. La realtà di oggi che offre il panorama del settore turistico in vista dell'estate prossima.

Per i turisti-consumatori una grande occasione che però potrebbe anche trasformarsi in un grande incubo. Perché? Per il semplice motivo che anticipando le somme non vi è certezza della loro restituzione. Ed il rischio è più che concreto dal momento che ad oggi vi è la totale incertezza su quando (e se) le strutture turistiche saranno in grado di riaprire i battenti con l’attuale emergenza coronavirus. Già lo scorso anno, con lo stesso scenario, si era innescato il problema.

Le norme ora sono diverse da un anno fa quando, per le disdette, gli operatori decidevano se rimborsare con soldi o voucher. Oggi chi disdice per pandemia, sceglie se preferire voucher o soldi. Almeno così dovrebbe essere sulla carta ma in realtà le associazioni dei consumatori continuano a registrare difficoltà degli operatori al rispetto delle norme.

Il fenomeno, per ora, riguarda essenzialmente il Regno Unito dopo l’annuncio del premier Boris Johnson di una riapertura a giugno. In tanti stanno cogliendo l’occasione, alcune compagnie aeree hanno prenotazioni oltre il 300%, e alcune destinazioni, come l’Italia, sono tra le preferite.

“Reazione umanamente comprensibile ma poco razionale – commenta Vincenzo Donvito, presidente Aduc, associazione per i diritti degli utenti e consumatori -. C’è una solo parola per spiegare la situazione odierna: incertezza. Gli operatori turistici sono ‘alla canna del gas’, ma questo non giustifica che noi viaggiatori, malmessi come loro, dobbiamo finanziarli. Serenamente: ognuno per sé. Aziende di trasporti e agenzie prediligono le prenotazioni in anticipo, la liquidità fa sempre bene”.

Ma ogni viaggiatore dovrebbe soppesare varie alternative. C’è quella di prenotare e pagare: certezza di date e destinazioni, costi forse minori. Ma la pandemia, con i bollettini sanitari che ancora sono da brivido, non perdonano. Per le associazioni di categoria non partendo è prevedibile la difficoltà per i rimborsi. C’è poi l’opzione di osservare mercato e destinazioni e prenotare e pagare solo quando la pandemia sarà più sotto controllo.

Date e costi più incerti? “Forse, - sostiene Donvito - ma se questa piccola saggezza sarà diffusa, avremo solo un mercato diverso dall’abituale. Un last-minute non per riempire i buchi, ma generalizzato, a cui gli operatori non potranno che adeguarsi. È un’economia che cambia: importante è saperlo e prepararsi. Viaggiatori e operatori”.

C’è da dire che ci sono segnali preoccupanti. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sulla base di numerose segnalazioni di consumatori, ha avviato un procedimento istruttorio ed un sub-procedimento cautelare nei confronti di una nota società attiva nei servizi low cost di trasporto extraurbano su autobus.

Oggetto del procedimento è la vendita online di biglietti per servizi nelle date coperte dai provvedimenti governativi di blocco e limitazione della circolazione a causa del Covid19 e la successiva cancellazione degli stessi in ragione dell’emergenza sanitaria. Ad essere stato rilevato che la società non ha offerto né l’erogazione di voucher di valore pari al prezzo del biglietto già pagato, né un rimborso in denaro.

L’associazione Codici ha avviato una class action contro diverse compagnie aeree che tra novembre e dicembre scorsi si sono viste arrivate molto disdette di voli da parte di passeggeri. Secondo l’associazione di categoria le compagnia non hanno riconosciuto il rimborso.

Michele Giuliano

redazione

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