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Agrigento, cosa significa essere capitale della Cultura

Agrigento, cosa significa essere capitale della Cultura

Agrigento, cosa significa essere capitale della Cultura

Agrigento è Capitale della cultura…adesso a lavoro!

Il sogno diventa realtà. Mancato di un soffio il traguardo nel 2020, oggi per Agrigento, definita da Pindaro “la città più bella dei mortali”, arriva la rivincita. Agrigento è la Capitale della Cultura Italiana del 2025, unica città siciliana, che ha avuto la meglio su Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).

Sono tanti le parti istituzionali, turistiche, culturali e sociali che si sono adoperate per l’ambito titolo. Non ha vinto solo Agrigento, di fondamentale importanza è stata la vicinanza di Lampedusa, per la sua dimensione di avamposto d’Europa sul tema dell’accoglienza, e i Comuni della provincia, portatori di esperienze progettuali, di ricchezze nascoste da svelare, ma anche luoghi di relazione con caratteri e identità diverse, dalla costa all’entroterra, dai piccoli borghi alle città più estese.

“Adesso rimbocchiamoci le maniche per sfruttare al massimo quest’opportunità”. dice il sindaco Franco Miccichè. “Questo è l’inizio di una nuova era. Dobbiamo essere noi adesso con la nostra capacità, la nostra cultura a mutare le sorti turistiche della nostra Agrigento. Ai cittadini che mi chiedono di andare a pulire la città dico di non sporcarla prima di tutto, dobbiamo aiutarci tutti e collaborare per migliorare ogni cosa ed essere consapevoli delle bellezze che abbiamo. Cerchiamo di valorizzarle”.

Il dossier “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”, che il Comune di Agrigento, con la collaborazione attiva dell’Empedocle Consorzio Universitario di Agrigento, ha incaricato all’Associazione Culturale MeNO, contiene 44 progetti, di cui 16 internazionali, destinati  a proiettare in ambito nazionale e internazionale Agrigento e i suoi inestimabili tesori archeologici e paesaggistici, con tutto l’indotto che ne deriverà soprattutto in termini turistici, per un budget di oltre 6 milioni. L’apporto da parte del Comune di Agrigento è di oltre 3 milioni, utilizzando le risorse rilevate e stimate provenienti dalla tassa di soggiorno, a questi si aggiungono due milioni, un milione da parte del Ministero della Cultura e l’altro della Regione Siciliana che coprono congiuntamente il 32% delle risorse. Poi ci sono 450 mila euro dei progetti autofinanziati che  garantiscono un apporto del 6% delle risorse e rendono evidente che la mission di Capitale Italiana è un obiettivo di comunità, 300 mila euro è l’apporto dato dalle possibili sponsorizzazioni di enti, aziende e privati, e poi ci sono 200 mila euro delle attività di ticketing e merchandising.

“Il governo della Regione è pronto a dare il proprio supporto e a fare la propria parte perché Agrigento possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell’Europa intera”, ha dettoil presidente della Regione Siciliana Renato Schifani a margine della proclamazione di Agrigento capitale della Cultura.

Il programma culturale proposto per Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025 si ispira alle quattro radici di Empedocle. Al tema dell’acqua sono dedicati 9 progetti culturali, 3 presentati dalla comunità locale e 6 internazionali, tra questi rientrano: la creazione di due nuove sale espositive del Museo del Corallo di Sciacca;  il progetto “Avenir” dell’associazione PEROU, un catamarano lungo 67 e largo 22,50 metri, la prima nave europea specificamente progettata per il salvataggio in alto mare, una piazza mediterranea; il progetto “Hospitium” dell’artista austriaca Tanja Boukal: creare un hub, un think tank su scala internazionale europea nel cuore del Mediterraneo per l’accoglienza dell’altro - sia in termini di migrazione, di genere, di cultura e di molti altri aspetti della vita; il progetto “Ipervisibilità e invisibilità dei migranti: una prospettiva tra ecologia e tecnologia della comunicazione” a cura della Prof.ssa Teresa Fiore, Cattedra Inserra (Montclair State University, New Jersey, USA), ambisce a creare occasioni di riflessione accademica che abbiano momenti di divulgazione anche tra il pubblico non esperto. Una tavola rotonda e un momento seminariale più creativo, incentrati sul territorio agrigentino; il progetto “Bansky Humanity Collection”, a cura di Banksy Modeste Collection che prevede la realizzazione di una mostra delle opere dello street artist della BM Collection; il progetto “The Mirror” della curatrice Basak Senova, il principale obiettivo curatoriale del progetto è quello di incorporare l’accoppiamento e il rispecchiamento di produzioni di arti visive e musica contemporanea come una forte esperienza unitaria; il progetto “L’isola Ferdinandea”, Il progetto vuole offrire ai turisti, dotati di brevetto di sommozzatore sportivo, l’opportunità di potere visitare in immersione l’isola Ferdinandea;  il progetto “La cultura dell’ascolto”, a cura del Klangforum Wien, propone di interfacciarsi con le più varie realtà musicali e non del tessuto urbano di Agrigento con il comune obiettivo di far vivere ed intendere la musica contemporanea come una dimensione magica della cultura dell’ascolto; il progetto “Il Museo dei relitti di Lampedusa”, proposto da S.E.A.P., si propone di creare un’area di deposito preliminare, con le adeguate autorizzazioni regionali (P.A.U.R.), al fine di recuperare e depositare temporaneamente tutti i relitti abbandonati in mare.

Ai progetti legati al tema della terra, con un forte legame con il territorio, che raccontano aromi, profumi, coltivazioni e sapori, sono dedicati 9 progetti culturali, di cui 5 presentati dalla comunità locale e 4 nazionali e internazionali. Tra questi: il progetto “Countless Cities-edizione 2025”, a cura di FARM Cultural Park;  il progetto “La via degli Aromi”, a cura di Airone Società Agricola, prevede la realizzazione di orti con ortaggi semplici a cura di soggetti con disabilità intellettiva e disturbi dello spettro autistico, insieme alla realizzazione di un percorso di aromaterapia;  il progetto “Storytelling territoriale: dalla vigna al vino” a cura delle Cantine Settesoli propone un racconto della produzione vinicola del territorio di Agrigento attraverso la narrazione di chi vive e lavora il territorio; la realizzazione di un “Giardino della Pace” a Ribera, progetto creato dall’associazione francese Art&Jardin; il progetto “The Silent Room”, di Nathalie Harb, un luogo di assenza situato all’interno della Valle dei Templi; il progetto “Il rifiuto oggetto di creazione artistica”, di Edoardo Malagigi che propone la realizzazione di un lavoro site-specific: una grande opera pubblica da realizzare con scarti di lavorazioni industriali e rifiuti di altre opere; il progetto “La via dei gessi siciliana” dell’associazione Alchimia, progetto con percorsi che connettano le reti di Comuni attraverso cammini naturalistici, etnoantropologici, archeologici, enogastronomici; il progetto “Diodoros” con la valorizzazione dei prodotti del Parco della Valle dei Templi; il progetto “Archeologia Pubblica” che è il completamento delle attività realizzate tra il 2019 e il 2022 in Sicilia e Tunisia.

Al tema dell’aria sono dedicati 12 progetti culturali, di cui 9 presentati dalla comunità locale e 3 internazionali. Rientrano la festa del Mandorlo in Fiore, la festa di San Calogero ad Agrigento e il Carnevale di Sciacca, progetti già noti; a questi si aggiunge un progetto di digitalizzazione degli archivi presenti sul territorio Canicattì e Racalmuto; la creazione di due videogiochi legati alla città; il Treno storico da Agrigento a Porto Empedocle; Laboratori di fumetto con Daniela Vetro; il progetto “Sky Reserve” di Rafael Yossef Herman con l’obiettivo di trasformare Lampedusa in un sito ufficiale di riserva del cielo;  il progetto “Luminous Strays” dell’artista cipriota Efi Spyrou è un’istallazione realizzata con nastri riflettenti intrecciati e tessuto nero, che aspira a creare riflessioni sui concetti di luce, oscurità, scoperta e rivelazione; la creazione di un Info point diffuso sulla scorta dell’esperienza del Museo dei 5 Sensi di Sciacca; il progetto “La Valle dei Templi e l’accoglienza” si propone come completamento del progetto già avviato di Accessibilità, valorizzazione e comunicazione per il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi e per il Museo Archeologico “Pietro Griffo”; “l’European Lab for Human Relationships”, uno spazio di incontro tra l’accademia, le istituzioni, l’arte e la politica per riflettere sulle relazioni tra gli esseri umani come abitanti del pianeta terra.

Sono 14 i progetti legati al tema del fuoco, di cui 6 presentati dalla comunità locale e 8 nazionali e internazionali. Tra questi: FestiValle è il festival internazionale di musica e arti digitali realizzato alla Valle dei Templi di Agrigento; il progetto “Sisters Academy”, proposto dall’associazione danese Sisters Hope di Gry Worre Hallberg, trasforma un’istituzione artistica in un collegio poetico completo posizionato in una potenziale futura Società Sensuale; il progetto “Dialogues for a new social deal - Rimodellare il presente se vogliamo che il futuro arrivi” è una proposta artistico-culturale di Esther Regueira Mauriz che mira a creare spazi di riflessione su due importanti domande: “Cosa sta succedendo? E che cosa stiamo facendo?”; il progetto “Centro Internazionale di Sperimentazione per la Drammaturgia Applicata allo Spazio” di prossima realizzazione a Palermo, per la direzione di Andrea Cusumano, un corso rivolto a giovani attori, scenografi, artisti visivi, registi e performers che abbiano voglia di esplorare il potenziale drammaturgico dello spazio e la capacità narrativa a partire dalla significazione dello spazio; il progetto “Arte&Fede Green Tour” prevede percorsi organizzati tra le ricchezze della Diocesi di Agrigento; il progetto “Le colonne portanti della nostra identità”, proposto dal Liceo Scientifico statale Leonardo; il progetto “Liolà Fest” presentato dalla Fondazione Teatro Pirandello in collaborazione con la Casa del Musical, un festival delle Arti dedicato al Premio Nobel Luigi Pirandello e alla sua creazione più ridente e scanzonata, la Commedia campestre dal titolo Liolà;  il progetto “Éclore” dell’artista francese Lise Chevalier allude alla forza vitale generata dalle architetture coralline;  il progetto “Comunità di portineria”, l’associazione di promozione sociale Tierra, Techo, Trabajo Aps intende agire sulla comunità attivando servizi di cura. Utilizzando gli strumenti della sociologia, dell’antropologia (con particolare riferimento alle ritualità popolari) e del teatro;   il progetto “I am I” del visual artist Simone Valsecchi è una performance che prende spunto dal present simple del verbo essere in lingua Inglese; il progetto “Pensiero, Incontro e Parola.Filosofia antica e nuove drammaturgie del contemporaneo” ideato da Giovanni Taglialavoro prevede sezioni distinte ma in forte relazione di contenuti e di espressioni;  La Strada degli Scrittori, realtà attiva ad Agrigento da molti anni, propone il progetto “Le piazze della Capitale”, coinvolgendo centri piccoli e grandi della provincia da considerare come vere e proprie “piazze” della stessa Città dei Templi;  il Conservatorio Arturo Toscanini di Ribera propone il progetto “Suite Empedocle”;  il progetto “Urbanism Accross Geographies: Land(Scape)/Space”, proposto da Shourideh C. Molavi, Senior Lecturer, Critical Urbanisms Program, Department of Urban Studies, University of Basel propone dei momenti di confronto e riflessione tra professori e studenti che lavoreranno con la popolazione locale per indagare i cambiamenti a livello urbano con la presenza di migranti come nuovi cittadini.

Ad avere delle perplessità circa i costi preventivati nel dossier da Palazzo dei Giganti per la partecipazione al concorso è Giuseppe Di Rosa, responsabile regionale per la trasparenza negli enti locali del Codacons. “Il ministero darà ad Agrigento, città vincitrice, il contributo economico da un milione di euro, mentre il Comune di Agrigento, avrebbe deliberato un impegno di spesa circa di 3 milioni, un ente a rischio default, che punta per la copertura su entrate presunte, vedi la tassa di soggiorno”, dice Di Rosa che continua: “Il Comune non ha soldi per pagare le ore di lavoro straordinario dal 2016 e si presentano progetti che non hanno la dovuta copertura necessaria. Dunque i soldi chi li mette? E la certezza della programmazione degli eventi chi la da”, conclude il responsabile Codacons che ancora attende il conto consuntivo della spesa effettuata per i festeggiamenti del Natale 2022/Capodanno2023 che da nostri accertamenti, sarebbe stimata in circa 700 mila euro.

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