Nuovo bando per il rilancio delle Terme di Sciacca: investimenti da 50 milioni e concessione fino a 99 anni

Nuovo bando per il rilancio delle Terme di Sciacca: investimenti da 50 milioni e concessione fino a 99 anni

Nuovo bando per il rilancio delle Terme di Sciacca: investimenti da 50 milioni e concessione fino a 99 anni

La Regione Siciliana ha pubblicato il nuovo bando per il rilancio e la riqualificazione delle Terme di Sciacca. L’avviso è rivolto agli operatori economici interessati a presentare proposte di partenariato pubblico-privato per un investimento complessivo di 50 milioni di euro, attraverso la formula della finanza di progetto. L’iniziativa prevede concessione, progettazione, esecuzione dei lavori e gestione dell’intero complesso termale.

Gli operatori potranno chiedere chiarimenti fino al 6 febbraio 2026 e richiedere un sopralluogo entro il 20 febbraio. Le domande dovranno essere presentate entro le ore 12 del 27 febbraio 2026, esclusivamente tramite la piattaforma telematica TuttoGare.

Schifani: “Un progetto che guarda lontano”

“Con questo bando – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – diamo un segnale concreto di rilancio per un settore strategico come quello termale. Abbiamo recepito le indicazioni degli operatori e superato le criticità del passato, rendendo l’avviso più in linea con le dinamiche del mercato e le migliori pratiche europee. È un progetto che guarda lontano: potrà generare occupazione qualificata, destagionalizzare i flussi turistici e valorizzare le straordinarie risorse naturali della Sicilia”.

Il nuovo bando: cosa cambia

Tra le principali novità del bando, la durata della concessione del complesso immobiliare viene estesa fino a 99 anni – rispetto ai 30 precedenti – per garantire tempi di ammortamento adeguati. La concessione mineraria resta fissata a 30 anni, rinnovabili.

Eliminata la soglia minima del 51% di co-investimento privato, pur mantenendo l’obbligo di una partecipazione significativa di risorse proprie. Introdotto un fatturato medio annuo minimo di 5 milioni di euro negli ultimi tre esercizi e ridotto il canone di concessione mineraria allo 0,5% del fatturato annuo, come previsto dalla norma voluta dal governo Schifani.

Infine, è prevista la possibilità di combinare le risorse Fsc con altri fondi pubblici aggiuntivi, anche nella fase di gestione. Una misura pensata per rendere il progetto ancora più competitivo e sostenibile nel lungo periodo.

di Federico Rosa

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