Un contributo per le imprese siciliane che stanno pagando bollette molto più costose rispetto al passato, a causa dell’aumento dei costi delle materie prime legate a doppio filo con lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina. Una modifica alle condizioni iniziali a favore degli imprenditori, perché la Regione ha deciso di ampliare il numero di aziende che potranno usufruirne, abbassando il limite dell’aumento minimo dei costi dell’energia da 5 mila a 3 mila euro.
I beneficiari del contributo saranno i settori agricoltura, silvicultura e pesca, che interessano oltre 83 mila imprese attive, e ancora estrazione di minerali da cave e miniere, attività manifatturiere, costruzioni, commercio all'ingrosso e al dettaglio, alcuni settori dediti al trasporto e magazzinaggio, attività di servizi di alloggio e di ristorazione, servizi di informazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, istruzione, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi, a cui si aggiungono anche le attività sanitarie e di assistenza sociale.
Si tratta di un totale di 351.491 aziende attive nell'Isola, che rappresentano una buona parte dell’intera economia isolana. La cifra sarà stabilita in funzione del fabbisogno di liquidità determinato dalla crisi energetica, calcolato in percentuale (30%) sull’aumento (rispetto alle tariffe 2021) del costo energetico (gas o elettrico o entrambi) riferito al periodo dal primo febbraio 2022 alla data dell’ultima fattura di fornitura disponibile.
Alle imprese che hanno registrato un aumento minimo di 3 mila euro sarà concesso l'aiuto, per un massimo di 20 mila euro per ogni singola azienda. La domanda potrà essere presentata esclusivamente sul portale telematico sportelloincentivi.regione.sicilia.it sino alle ore 12 del prossimo 14 marzo. La manovra prevede l’utilizzo di 150 milioni di euro, che sarà possibile incrementare con successivi atti, nel caso in cui si rendano disponibili risorse. “Non possiamo che accogliere con favore la decisione della Regione di accogliere, con senso di responsabilità, la nostra proposta”.
È stata la Cna Sicilia ad esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto a seguito della richiesta legata all’abbassamento della soglia minima di ammissibilità al beneficio previsto dall’avviso pubblico per il “Bonus Energia Sicilia”. La Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa, preoccupata per l’esclusione di un vasta platea di attività, tagliata fuori dal limite di accesso troppo alto, si era fatta promotrice di una iniziativa culminata con una lettera inviata lo scorso 6 febbraio all’assessore regionale delle Attività produttive, Edy Tamajo, e al dirigente generale del relativo dipartimento, Carmelo Frittitta. “Valutate positivamente le criticità rilevate dalla Cna, la Regione ha opportunamente corso ai ripari. La soglia minima di accesso al contributo, legato all’incremento del costo dell’energia, è stata ridotta da 5 mila a 3 mila euro. Ha prevalso il buon senso e le nostre ragioni erano più che fondate”.
La Cna ha voluto evidenziare la sensibilità mostrata dai vertici politici e dirigenziali dell’assessorato regionale alle Attività produttive per venire incontro ad una moltitudine di piccole imprese che, in caso contrario, non avrebbero ricevuto alcun aiuto, pur avendo subito un rincaro che impatta negativamente sulla redditività dell’impresa.
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