Dal prossimo giugno, molti pensionati italiani vedranno un taglio mensile di 50 euro sull’assegno previdenziale. Si tratta di una misura adottata dall’INPS per recuperare i bonus una tantum da 200 e 150 euro erogati nel 2022 a persone che, secondo le verifiche successive, non ne avevano diritto.
Chi dovrà restituire i bonus
I rimborsi riguardano quei pensionati che nel 2022 hanno ricevuto:
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il bonus da 200 euro, destinato a chi nel 2021 dichiarava un reddito inferiore a 35.000 euro;
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il bonus da 150 euro, riservato a chi guadagnava meno di 20.000 euro.
Secondo quanto accertato dall’INPS a dicembre 2024 – in base ai dati forniti dall’Agenzia delle Entrate – una parte dei beneficiari superava in realtà le soglie previste. In questi casi, l’Istituto ha avviato le procedure di recupero.
Come avverrà il recupero
A partire da giugno 2025, l’INPS applicherà una trattenuta di 50 euro al mese sull’assegno pensionistico, fino al completo rimborso dell'importo indebitamente ricevuto, che potrà ammontare a 200, 150 o anche 350 euro se entrambi i bonus sono stati percepiti.
Nei casi in cui non sia possibile procedere con la trattenuta diretta – ad esempio, per importi pensionistici insufficienti – i pensionati riceveranno un Avviso di pagamento PagoPA.
La comunicazione ufficiale
Le notifiche di indebito sono già state inviate dall’INPS attraverso la piattaforma SEND (Servizio Notifiche Digitali), in conformità con quanto previsto dai decreti legge n. 50 e n. 144 del 2022.
L’operazione di recupero, che coinvolge migliaia di cittadini, nasce dall’esigenza di correggere l’erogazione automatica dei bonus avvenuta senza verifica preventiva dei redditi.
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