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Consorzi Fidi, concentrarli e patrimonializzarli

Consorzi Fidi, concentrarli e  patrimonializzarli

Consorzi Fidi, concentrarli e patrimonializzarli

di Pietro Vultaggio -

PALERMO - Emergenza Covid, ma gli aiuti riguardano sempre la prima ondata pandemica. È del 26 ottobre scorso la delibera (la numero 462) in cui sono descritti i dettagli per la concentrazione e patrimonializzazione dei Consorzi Fidi per le agevolazioni ed il supporto alle imprese, al fine di di agevolare l’accesso al credito delle aziende siciliane.

La dotazione finanziaria prevista dal legislatore regionale è di venti milioni di euro: 75% (pari a quindici milioni di euro) è prioritariamente destinata alle operazioni di concentrazione, mentre la restante quota del 25% (pari a cinque milioni di euro) è destinata alla patrimonializzazione dei Consorzi Fidi.

Per chi si chiede quali siano le modalità di accesso, leggendo la delibera, ai fini dell’ammissibilità ai contributi, i Consorzi Fidi devono: essere regolarmente costituiti ed iscritti nel registro delle imprese; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti (non essere quindi in stato di scioglimento o liquidazione); non essere sottoposti a procedure concorsuali per insolvenza o con finalità liquidatoria e di cessazione attività; essere operanti, alla data di entrata in vigore della legge regionale 12 maggio 2020 (numero 9), nel territorio della Regione.

Le richieste di contributo sono esaminate da Irfis-FinSicilia spa secondo l’ordine cronologico di ricezione e le risorse sono assegnate alle richieste, valutate positivamente, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

Irfis, inoltre, potrà chiedere ulteriore documentazione, qualora quella prodotta non venga considerata sufficiente. In ogni caso, l’importo massimo concedibile è stabilito nella misura del 25% del capitale sociale del consorzio risultante dall’operazione di fusione.

Per quanto riguarda la concessione del contributo, questo è notificato, dopo esito positivo, direttamente sulla casella Pec del Consorzio Fidi richiedente ed, entro 10 giorni dalla notifica del provvedimento di concessione, Irfis-FinSicilia spa dispone l’erogazione del finanziamento, in un’unica soluzione, mediante trasferimento delle somme su uno specifico conto corrente indicato nell’istanza.

L’obiettivo dichiarato è quello di avviare percorsi virtuosi e permettere ai confidi minori, attraverso fusioni e incorporazioni, di divenire confidi 106, vigilati dalla Banca d’Italia e quindi intermediari finanziari, per una migliore offerta a sostegno delle imprese siciliane. Ciò garantirebbe ai confidi siciliani maggiore credibilità sul mercato in veloce evoluzione e dimensionalmente all’altezza delle grandi strutture multiregionali e delle stesse banche. Rilievo anche alle reti siciliane dei confidi quale ulteriore strumento per agevolare partnership anche con le società controllate dalla regione.

Come dichiarato più volte dalla Regione Sicilia, i confidi sono partner fondamentali al fianco delle imprese siciliane e, soprattutto a seguito della crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19, accanto a un sistema imprenditoriale debole occorrono attori forti. Le risorse, quindi, servono per quei confidi che vogliono realizzare un piano di razionalizzazione al fine di giungere a un sistema di concentrazione efficiente ed efficace.

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