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Combattere l'abusivismo in Sicilia con una carta di regolamentazione

Combattere l'abusivismo in Sicilia con una carta di regolamentazione

Combattere l’abusivismo in Sicilia con una carta di regolamentazione

di Michele Giuliano -

PALERMO - Un anno che è stato come le montagne russe per il settore turistico, un continuo salire faticosamente e poi scendere in picchiata come se nulla fosse stato fatto. E dopo un primo lockdown, un'estate di libertà, di nuovo si prospettano mesi di restrizioni e limitazioni difficili da gestire e che impediranno in buona parte agli operatori turistici di lavorare, sia a breve che ad ampio raggio.

Proprio per questo e per prepararsi a risalire la china, le maggiori associazioni di settore - Assoturismo Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Federturismo Confindustria - hanno deciso di unirsi e aprire un dialogo con il governo regionale per ristabilire regole certe che sostengano le imprese sane contro la concorrenza sleale degli abusivi.

Un’esigenza sottolineata qualche giorno fa anche dal dirigente responsabile del Servizio 7 dell’assessorato al Turismo della Regione Siciliana, Giuseppe Librizzi, nel corso di in una riunione congiunta ed ora, messa nera su bianco in una lettera inviata all’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina.

“È opinione ampiamente condivisa che l’abusivismo nel turismo sottrae importanti entrate all’erario – scrivono i responsabili delle tre sigle Vittorio Messina di Confesercenti Sicilia, Giuseppe Ciminnisi di Confcommercio Sicilia e Toti Piscopo di Federturismo - svilisce e impoverisce i professionisti abilitati e in possesso di regolare licenza o autorizzazione per l’esercizio delle loro attività, priva il cliente di ogni garanzia a prestazione del servizio acquistato e danneggia gravemente la reputazione della destinazione turistica.

Si segnalano, inoltre, fenomeni di abusivismo anche all’interno della stessa filiera turistica, laddove soggetti abilitati o autorizzati a offrire specifici servizi oltrepassano tale ambito, offrendo servizi per i quali non possiedono invece nessuna qualificazione a norma di legge”.

Una condizione insostenibile, dover lottare contro una pandemia mondiale e contemporaneamente sentirsi pugnalare alle spalle da coloro i quali dovrebbero essere alleati e colleghi.

Punto centrale dell’accordo, la sottoscrizione di un “Codice etico del Turismo”, una vera e propria carta di regolamentazione in grado di accompagnare nella ripresa le imprese e aumentare la qualità dei servizi turistici sull’Isola.

Per questo le associazioni chiedono all'assessore Messina l’emanazione di una circolare chiarificatrice del dettato normativo del decreto legislativo numero 62/2018, relativo ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, in modo da offrire interpretazioni chiare rispetto agli ambiti di competenza e azione per la fornitura di “Pacchetto turistico”, “Servizio Turistico Integrativo” e “Pacchetti Turistici e Servizi Turistici Collegati”.

Per rendere fattivo il rispetto del Codice etico e contrastare l’abusivismo, le tre sigle chiedono anche all’assessorato regionale al Turismo di farsi promotore insieme a Confcommercio, Confesercenti e Federturismo di un protocollo d’intesa con i comandi generali della Guardia di Finanza, Polizia in tutte le sue declinazioni, l’Arma dei Carabinieri “al fine di porre in essere una efficace azione di contrasto in tutti gli ambiti della filiera turistica siciliana”.

Al momento sono circa mille le agenzie di viaggi e tour operator autorizzate in Sicilia, mentre la stima è di circa 3.200 operatori abusivi, che evadono ogni anno circa 56 milioni di euro. A cui vanno aggiunti i noleggiatori che riempiono i bus per le gite domenicali, le guide turistiche che organizzano pacchetti turistici, gli albergatori che favoriscono il tutto fornendo servizi a persone non autorizzate alla costruzione di pacchetti a costi più bassi delle agenzie di viaggi. Un cane che si morde la coda, che può soltanto portare al collasso del settore tutto.

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