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Crisi di liquidità e debiti Pa: ecco le soluzioni

Crisi di liquidità e debiti Pa: ecco le soluzioni

Crisi di liquidità e debiti Pa: ecco le soluzioni

Sono momenti difficili per le amministrazioni pubbliche siciliane (Regione, enti locali e loro enti e società strumentali, enti del servizio sanitario), che negli ultimi anni hanno accumulato non pochi ritardi al momento di onorare i propri debiti commerciali. Le crisi di liquidità per le imprese sono frequenti e, con uno stock debiti in Italia che ha raggiunto la cifra record di 55,6 miliardi di euro, sapere come risolvere questo problema diventa sempre più importante.

Secondo i dati contenuti in un report redatto dall’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia, la Regione avrebbe accumulato circa 100 milioni di debiti con le imprese soltanto nel quarto trimestre del 2021. Un fenomeno che ha visto numerose imprese creditrici costrette a indebitarsi per avere liquidità a disposizione.

Pa e debiti non pagati

Pubbliche amministrazioni, pagamenti e fatture. Queste 3 parole, se dette ai siciliani, evocano immagini di interminabili attese e debiti non ripagati. Le associazioni si schierano a favore delle imprese creditrici, spesso costrette a indebitarsi per avere liquidità, e chiedono tempi di pagamento certi, affidabili e puntuali.

In Sicilia, solo nel quarto trimestre del 2021, si sono registrati debiti verso 2.224 creditori per una cifra complessiva di oltre 98 milioni di euro.

La Corte dei Conti, nella relazione sul rendiconto generale della Regione siciliana (esercizio 2019) scriveva: “Dal raffronto con gli indici delle altre regioni emerge un dato sostanzialmente positivo della Regione Siciliana rispetto ai tempi delle Regioni del Sud Italia, ma ancora il ritardo in rapporto ai risultati delle Regioni centrosettentrionali.

La sezione Amministrazione trasparente del sito della Regione ci conferma che i tempi di pagamento sono migliorati, ma i debiti commerciali continuano a esserci.

“Lo stock dei debiti commerciali di parte corrente della nostra Pubblica amministrazione – si legge in una nota della Cgia di Mestre di fine aprile - continua a crescere: nel 2021 ha toccato il record di 55,6 miliardi di euro. Una cifra che rapportata al nostro Pil nazionale è pari al 3,1 per cento: nessun altro Paese dell’Ue registra uno score così negativo”.

Dati precisi su quanto ammonti attualmente il debito della Pa siciliana, però, non esistono.

I ritardi inesistenti?

“Da anni – commentano gli uffici di Aiop Sicilia - non si registrano ritardi nei pagamenti, che avvengono nei termini contrattuali. Se c’è qualche isolato ritardo non è significativo”.

Un fatto inspiegabile se si pensa che, secondo le analisi condotte dalla Cgia di Mestre, “non sono poche le imprese che negli ultimi due anni sono fallite non per debiti ma per crediti con lo Stato che non sono riuscite a riscuotere”.

Comuni siciliani: una situazione drammatica

Se guardiamo ai Comuni la situazione si fa drammatica: secondo l’ultimo report dell’Osservatorio di Confartigianato Sicilia (primo trimestre 2020), infatti, la Sicilia è penultima in Italia per minor quota di Amministrazioni comunali che pagano entro i tempi previsti.

Un tempo pagamento di 63 giorni, il doppio rispetto ai tempi previsti per legge.

Crisi di liquidità: le possibili soluzioni

Con la Pa sempre più piena di debiti e il rischio crisi di liquidità per le imprese creditrici, è bene comprendere quali possano essere le soluzioni al problema.

Il nuovo sistema di contabilità impone adempimenti che dovrebbero ridurre il rischio di insolvenza e disavanzi occulti. La Corte dei Conti, però, ha scoperto come queste misure siano state adottate solo parzialmente.

In una fase di difficoltà del sistema economico produttivo, occorre quindi ampliare il perimetro e l'importo delle anticipazioni di liquidità. In più, bisogna adottare interventi strutturali che consentano di contrastare le cause di accumulo del debito, considerando anche gli squilibri determinati dalla crisi post-Covid.

La Regione Siciliana potrebbe attivare anticipazioni di liquidità parallele a quelle previste dalla legge, gestita dalle finanziarie regionali o dal sistema bancario.

In relazione ai debiti commerciali di enti pubblici, la sostituzione delle agevolazioni creditizie con anticipazioni alle amministrazioni debitrici consentirebbe, a parità di risorse pubbliche, di immettere nel sistema economico liquidità a costo zero in tempi rapidi. Questo senza necessità per la Regione di far fronte a complesse attività di riprogrammazione dei fondi europei.

Prevenire nuovi debiti

Per prevenire nuovi debiti, inoltre, serve introdurre misure efficaci di buona gestione finanziaria. Alcune di queste misure possono consistere in:

  • Tagli di spesa corrente per gli enti che non riducono i debiti commerciali;
  • Svolgimento di funzioni obbligatorie in forma associata;
  • Lotta all'evasione;
  • Nuova organizzazione dei servizi e delle procedure di riscossione delle entrate;
  • Attuazione concreta delle regole della spending review e sulla performance dei dipendenti;
  • Premi per le Amministrazioni virtuose (vedi Alcamo) e sanzioni per quelle che spendono male;
  • Introdurre misure efficaci di buona gestione finanziaria, con controlli e standard ben precisi.

Inchiesta su Quotidiano di Sicilia. Testi di Dario Immordino e Gabriele D’Amico, a cura di Patrizia Penna

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