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Economia del mare, settore strategico per la Sicilia

Economia del mare, settore strategico per la Sicilia

Economia del mare, settore strategico per la Sicilia

L’economia del mare rappresenta uno dei settori più strategici per la Sicilia, grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo.

Il Mediterraneo, infatti, pur contando soltanto per circa l’1% della superficie dei mari del mondo, rappresenta il 20% del traffico marittimo mondiale, il 30% del traffico petrolifero e il 27% dei servizi di linea container.

In aggiunta, è punto d’incontro di 4 grandi aree geoeconomiche (AfCFTA, Mercato Unico Europeo, NAFTA e RCEP), una caratteristica che ne rileva la forte strategicità per i flussi mondiali di trasporto di merci, materie prime, flussi finanziari e per la mobilità di persone.In questo contesto, il settore dell’economia del mare diventa il vettore principale per l’attrazione di investimenti e la crescita del territorio regionale. Il settore è infatti caratterizzato da un elevato coefficiente di attivazione economica: per ogni Euro prodotto nei comparti dell’economia del mare, la ricaduta per il resto l’economia è pari a 1,8 Euro.

Nel settore dell’economia del mare, la Sicilia è la terza Regione italiana per incidenza degli occupati sul totale (5,8% rispetto al 3,7% medio nazionale), terza per incidenza delle imprese attive in tale ambito (5,8% rispetto al 3,7% medio nazionale) e sesta per Valore Aggiunto (4,8% rispetto al 3,4% medio nazionale).

Un ruolo di primaria importanza in questa filiera è ricoperto dalla movimentazione di merci e passeggeri, che è anche quella che presenta un coefficiente di attivazione economico più elevato (per ogni Euro prodotto in questo comparto, la ricaduta per il resto dell’economia è di 2,8 Euro).Nel quadro del commercio marittimo internazionale, il bacino del Mediterraneo sta acquistando sempre più centralità in termini di flussi.

Considerando la ripartizione dei flussi commerciali dei principali porti europei e mediterranei, emerge come i principali porti del Mediterraneo siano passati da una quota del 39% nel 2011 al 43% nel 2021.Questa crescita è supportata dal trend di regionalizzazione e avvicinamento delle catene di approvvigionamento (reshoring), che implica un aumento degli scambi commerciali tra i Paesi del Mediterraneo.

Nel contesto del trasporto merci, un ruolo particolarmente rilevante è rivestito dal c.d. Ro-Ro (Roll on - Roll off), inteso come il traffico di navi traghetto per il trasporto di autoveicoli, nel quale i veicoli stessi entrano ed escono con i propri mezzi senza l'ausilio di gru o elevatori. Il Ro-Ro rappresenta un’alternativa meno inquinante rispetto al trasporto merci su gomma, in quanto è in grado di ridurre la CO2 emessa nel trasporto di 30 kg per ogni tonnellata movimentata.

Lo sviluppo di questo settore permetterebbe inoltre alla Sicilia di porsi come punto di connessione per il trasporto merci da e per l’Europa e con il continente africano, favorendo un maggior numero di scambi commerciali, nonché una più elevata integrazione economica, e supportando lo sviluppo di filiere integrate.

Già oggi l’Autorità Portuale dello Stretto si posiziona al 2° posto in Italia per traffico Ro-Ro con 14,1 milioni di tonnellate nel 2021.

A cura di Cetti Lauteta
Responsabile Scenario Sud, The European House – Ambrosetti

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