Il 16 maggio partono i saldi su auto, moto e veicoli commerciali. A una condizione: i mezzi in questione devono fare l’occhiolino all’ambiente. Nel qual caso scattano sconti fino a 5mila euro. È tutto scritto nel decreto firmato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, il 6 aprile scorso, che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale proprio lunedì 16 maggio.
Quando e come
Un dettaglio che rende le norme sulle agevolazioni immediatamente operative, sebbene la piattaforma predisposta dal Ministero dello Sviluppo economico per le prenotazioni dei contributi diventi attiva il 25 maggio. Nel frattempo ci si può portare avanti con gli ordini perché, ai fini degli incentivi, i contratti saranno già validi.
Beneficiari
Chi è interessato da questa svolta? Gli sconti in questioni saranno concessi alla persone fisiche. Solo una minima percentuale dei fondi sono stati stanziati per agevolare le società di car sharing.
Le cifre previste
Il governo ha messo sul piatto quasi 2 miliardi in tre anni per rimettere in moto un settore che in aprile ha visto le vendite crollare del 33% rispetto allo stesso mese del 2021, e addirittura del 44,4% se il confronto viene fatto col 2019. Serviva, insomma, una boccata d’ossigeno. Che si quantifica in 650 milioni di euro all’anno per 2022, 2023 e 2024.
Gli sconti previsti
Tradotto in soldoni per i singoli interessati, si tratta di sconti sul prezzo che oscillano tra i 2mila euro riconosciuti a chi acquista veicoli con motori tradizionali a basso impatto e i 5mila euro di cui beneficerà colui che compra un’auto elettrica ‘pura’ rottamando al contempo un mezzo omologato in una classe inferiore ad Euro 5.
Auto elettriche
Scendendo nel dettaglio, bisogna fare caso alla quantità di anidride carbonica prodotta dal veicolo prescelto. La logica è evidente: meno inquina, più viene scontato. Se, per esempio, è artefice di emissioni comprese tra 0 e 20 grammi al chilometro, e costa fino a 35mila euro più Iva, vale un contributo di 3mila euro. Ai quali si aggiungono 2mila euro se l’acquirente rottama contestualmente una vettura di classe inferiore a Euro 5. Si tratta, evidentemente, delle auto elettriche e delle ibride plug-in dai consumi più bassi.
Ibride plug-in
La fascia di emissione superiore (21-60 gkm) dà diritto a un contributo di 2mila euro per acquisti fino a 45mila euro più Iva. L’ulteriore bonus-rottamazione di 2mila euro di cui si è parlato a proposito dei mezzi elettrici vale anche in questo caso, che riguarda nello specifico le motorizzazioni ibride plug-in.
Motori tradizionali
Quanto alle auto tradizionali più virtuose, vale a dire le endotermiche a basse emissioni (tra 61 e 135 gkm), mild e full hybrid comprese, lo sconto di 2mila euro è riconosciuto a due condizioni: se la vettura che si compra costa fino a 35mila euro più Iva e se, allo stesso tempo, se ne rottama una di classe inferiore a Euro 5.
Moto
Il decreto non dimentica ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi, per i quali viene devoluto un contributo del 30% del prezzo di acquisto fino a un massimo di 3mila euro; che sale al 40% (fino a 4mila euro) se contemporaneamente si decide di rottamare una moto di una classe compresa tra Euro 0 ed Euro 3. Per l’acquisto di moto e scooter termici nuovi, le norme prevedono uno sconto del 40% che può raggiungere i 2.500 euro in caso di rottamazione.
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