Istat, dall’ultimo anno della lira prezzi aumentati del 40,4%

Istat, dall’ultimo anno della lira prezzi aumentati del 40,4%

Istat, dall’ultimo anno della lira prezzi aumentati del 40,4%

L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, a gennaio 2022 registra, rispetto alla media del 2001, una crescita del +40,4%. Il primo gennaio 2002 l'euro entrava in circolazione in 11 paesi dell'Unione europea ed è attualmente valuta ufficiale di 19 paesi aderenti all'Unione economica e monetaria dell'Unione europea. E' l'analisi degli andamenti dell'inflazione intercorsi dall'ultimo anno di circolazione della lira (2001) realizzata dall'Istat.

La classifica degli aumenti

Le divisioni di spesa Ecoicop, ossia la classificazione europea dei consumi individuali secondo l'utilizzo finale, i cui prezzi tra la media annua 2001 e gennaio 2022 hanno avuto la crescita più sostenuta, sono Bevande alcoliche e tabacchi (+91,9%), a causa in particolare dei Tabacchi (+115,1%), e le divisioni di spesa che includono i prodotti energetici, quali Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+86,3%) e Trasporti (+59,3%).

A quest'ultimo proposito l'accelerazione impressa all'inflazione a gennaio 2022 dai Beni energetici regolamentati, che si concentrano nella divisione di spesa Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, è evidente nel confronto con la variazione registrata a dicembre 2021 rispetto al 2001. A crescere meno negli ultimi venti anni sono i prezzi dei Servizi sanitari e spese per la salute (+7,5%), mentre sono addirittura in flessione quelli delle Comunicazioni (-51,4%) che hanno risentito della forte evoluzione tecnologica del settore, con particolare riferimento ai beni, e del progressivo ampliamento delle caratteristiche concorrenziali del mercato con particolare riferimento ai servizi afferenti a questo comparto merceologico.

L'impatto della pandemia sui servizi energetici

L'accelerazione di gennaio 2022 è visibile nelle tipologie di prodotto dell'indice Nic che aggregano i beni e servizi del paniere secondo uno schema classificatorio diverso dalla Ecoicop. A gennaio di quest'anno, infatti, i prezzi degli Energetici regolamentati quasi raddoppiano la crescita tendenziale registrata a dicembre rispetto al 2001 (da +82,8% a +161,3%).

Va ricordato, però, a conferma dell'alta volatilità dei prezzi di questo comparto merceologico, come a seguito dello shock dovuto alla pandemia nel 2020, i prezzi degli Energetici regolamentati ad agosto 2020 registrassero ancora una variazione rispetto al 2001 pari a +16%, per cui è necessario leggere con cautela il primato ottenuto a gennaio 2022 nella graduatoria delle tipologie di prodotto per variazione rispetto all'ultimo anno di circolazione della lira. A crescere meno rispetto al 2001 sono i prezzi dei Beni durevoli (+6,7%) mentre quelli dei Servizi relativi alle comunicazioni mostrano una flessione pari a -21,7%.

Da notare infine come nel periodo considerato l'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sia pari +33,9% (6,5 punti percentuali meno dell'inflazione generale), mentre i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una crescita del +43,0%, più alta di 2,6 punti percentuali rispetto a quella dei prezzi del paniere nel suo complesso.

Tra la media annua 2001 e gennaio 2022 l'Ipca registra una variazione un po' più elevata di quella del Nic e pari a +42,3%. Considerando la variazione registrata dall'Ipca a dicembre 2021 (mese per il quale sono disponibili i dati per un'analisi comparativa con gli altri paesi dell`Ue, alcuni dei quali, va ricordato, non utilizzano l'euro) rispetto al 2001 spicca la forte vicinanza della variazione registrata dall'Ipca in Italia (+42%) con quella dell'Ipca della zona euro (+41,8%).

In Europa

I paesi dell'Unione europea con una dinamica inflazionistica più sostenuta nei venti anni trascorsi sono la Romania (+215,3%), che utilizza il Leu romeno come moneta circolante, l'Ungheria (+116,2%), che utilizza il fiorino ungherese e la Lettonia (+105,8%), che adotta l'euro dal 2014, mentre gli aumenti dei prezzi più contenuti si sono registrati in Irlanda (+32,8%), la cui moneta circolante è l'euro dal primo gennaio 2002, in Danimarca (+34%), che utilizza la corona danese e a Cipro (+36,2%), la cui moneta circolante dal 2008 è l'euro. Tra i grandi paesi che fanno parte sin dalle origini della zona euro, Germania e Francia registrano variazioni (rispettivamente +38,4% e +37,3%) inferiori a quelle dell'area monetaria comune, mentre in Spagna i prezzi crescono negli ultimi venti anni del +51,8%, dieci punti percentuali in più.

L'Unione europea nel suo complesso (nella quale sono attualmente 19 i paesi che adottano l'euro) la variazione dell'Ipca nel periodo considerato è pari a +47,4%.

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