fbpx

Pensioni a rischio, buco da 16 miliardi nei conti Inps

Pensioni a rischio, buco da 16 miliardi nei conti Inps

Pensioni a rischio, buco da 16 miliardi nei conti Inps

L’Inps ha un problema di bilancio (e di pensioni): c’è un buco da 16 miliardi di euro. Una voragine, più che altro, causata da bonus a pioggia e ricorso massiccio alla cassa integrazione Covid (Cig) per le aziende.

Premesso, che in un periodo di emergenza economica causata da coronavirus non si poteva fare altrimenti, resta ora da risolvere il problema. Da inizio pandemia fino al 31 dicembre 2020 sono state autorizzate dall’Inps 4,04 miliardi di ore. Un intervento record, mai registrato nella storia repubblicana da quando esistono gli ammortizzatori sociali.

Bonus e Cig mandano in rosso i conti dell’Inps

Ad richiamare l’attenzione sui conti dell’Inps e la tenuta delle pensioni è il presidente del Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, Guglielmo Loy.

Nei conti dell’Istituto c’è un buco di quasi 16 miliardi, creato proprio dalla Cig Covid. Il legislatore dovrebbe intervenire prima di mettere a rischio la sostenibilità e dunque le prestazioni di Inps“.

Nel documento Civ si parla di 20 miliardi di euro di disavanzo. Di questi 20, ben 15,7 miliardi sono un buco creato dalla Cig Covid, il resto arriva dai bonus a pioggia erogati a lavoratori autonomi.

Pensioni a rischio

I soldi sono stati anticipati dall’Inps – fa notare Loy – attingendo a propri fondi. Se non viene ripianato il buco quando si tornerà all’ordinario l’Inps rischia di non avere le risorse, che ricordo sono frutto di contributi di imprese e lavoratori, per erogare le prestazioni. O doverle ridurre“.

Quella di essere costretti a ridurre le pensioni, “è un’ipotesi estrema, non certo peregrina. Se l’anticipazione di Inps sulla Cig Covid è strutturale, allora si trasforma in credito dello Stato. Chiediamo che venga sanato per non minare la sostenibilità del bilancio dell’Istituto. Tra l’altro il rosso da 20 miliardi che indichiamo nel documento si basa sulle ottimistiche stime della Nadef per il Pil 2021. Corretto dal punto di vista contabile, ma non rassicurante“.

Sulla tenuta dell’Inps, se il sistema non è più in equilibrio, qualcuno potrebbe essere tentato di tirare la cinghia sulle prestazioni, pensioni incluse. La profonda recessione poi inciderà molto, con contributi calanti. Il legislatore deve quindi intervenire quanto prima.

Intervenire al più presto

Insomma, secondo le previsioni del Civ, è necessario intervenire al più presto. L’Inps rischia infatti il default se non saranno riportai in equilibrio i conti entro la fine dell’anno. Confidare in una ripresa dell’economia in tempi rapidi è pericoloso. Serve una “ricapitalizzazione” più veloce e certa.

In proposito si sta pensando di alzare le aliquote contributive, ma l’intervento da solo non basta. Ecco allora che si profila l’idea di tagliare le pensioni. E’ la strada maestra – secondo gli esperti – l’unica in grado di contenere la spesa previdenziale.

La misura è già allo studio ai piani alti del Ministero del Lavoro e dovrebbe prendere consistenza entro l’anno nell’ambito della più ampia riforma del sistema pensionistico. Il sistema delle pensioni anticipate, in particolare quota 100, dovrebbe essere sostituito da nuovi meccanismi basati sulla penalizzazione sulla falsariga di quanto sperimentato con “opzione donna”.

(InvestireOggi)

risuser

Articoli simili

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi