di Salvatore Forestieri -
ROMA - “Auspichiamo che i ristori per i lavoratori e per le categorie produttive arrivino nel più breve tempo possibile”. Queste le parole del presidente di AnciSicilia, Leoluca Orlando, in merito al nuovo decreto Ristori annunciato dal governo nazionale e che dovrebbe accompagnare il nuovo Dpcm con misure più stringenti. Molto probabilmente la platea dei soggetti che potranno beneficiare del dl Ristori-bis sarà più ampia rispetto a quella a cui si rivolge il decreto ristori già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 269 del 28 ottobre 2020. C’è al riguardo la “rassicurazione” del viceministro all’Economia Misiani.
Quelle già emanate dal Governo lo scorso 28 ottobre sono disposizioni finalizzate a contemperare le necessarie restrizioni disposte con il Dpcm del 24 ottobre, con le legittime esigenze dei cittadini che vengono colpiti dalle gravi conseguenze economiche e sociali conseguenti alle cennate restrizioni ed ai quali viene riconosciuto un giusto ristoro per il sostegno dei lavoratori e per il venir meno di ingenti importi di ricavi derivanti delle attività economiche interessate. Comportano uno stanziamento di 5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto e 6,2 miliardi in termini di saldo da finanziare.
Queste, in sintesi, alcune delle nuove disposizione che hanno pure formato oggetto del comunicato stampa del Consiglio dei Ministri in data 27 ottobre scorso:
- Contributo a fondo perduto (dal 100 per cento al 400 per cento di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività dell’esercizio), erogato dall’Agenzia delle Entrate con la stessa procedura già utilizzata in occasione del decreto “Rilancio”. Beneficeranno del contributo anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro i quali avranno un ristoro pari al 10 per cento del calo del fatturato. L’erogazione sarà automatica per coloro i quali avevano già fatto domanda in precedenza.
- Altre sei settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza Covid-19, da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021
- Esonero dai contributi previdenziali (variabile a seconda della perdita di fatturato) per i datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa dell’emergenza Covid, per un periodo massimo di quattro mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021.
– Esteso il precedente credito d’imposta sugli affitti ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%.
- Dopo la prima, cancellata, per le categorie interessate dalle restrizioni, anche la seconda rata dell’Imu 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui viene svolta l’attività.
- Prevista una indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo, nonché la proroga della cassa integrazione e indennità speciali per il settore del turismo.
- È stanziato complessivamente 1 miliardo per il sostegno nei confronti di alcuni settori colpiti: 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator; 100 milioni per editoria, fiere e congressi; 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale; 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.
- A tutti coloro che ne avevano già diritto e a chi nel mese di settembre ha avuto un valore del reddito familiare inferiore all’importo del beneficio verranno erogate due mensilità del Reddito di emergenza.
- Prevista una seconda indennità (800 euro) per i lavoratori del settore sportivo che già avevano fruito di quelle previste dai decreti “Cura Italia” e “Rilancio.
- Istituito un apposito Fondo per sopperire alle difficoltà delle associazioni e società sportive dilettantistiche.
- Istituito un fondo da 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalle misure restrittive ed hanno avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 oppure hanno subito un calo del fatturato superiore al 25% nel novembre 2020 rispetto al novembre 2019.
- Per rafforzare ulteriormente la risposta sanitaria del nostro Paese nei confronti dell’emergenza Coronavirus, è stato previsto lo stanziamento dei fondi necessari per la somministrazione di 2 milioni di tamponi rapidi presso i medici di famiglia e l’istituzione presso il ministero della salute del Servizio nazionale di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria e le attività di contact tracing.
- Prorogato al 10 dicembre 2020 il termine di presentazione del modello 770 (dichiarazione dei sostituti d’imposta).
- Novità anche in materia di Giustizia con la previsione di specifiche disposizioni per la semplificazione del deposito di atti, documenti e istanze, nonché per consentire l’utilizzo di collegamenti da remoto per l’espletamento di specifiche attività legate alle indagini preliminari in ambito penale, e anche nel processo civile, per la partecipazione alle udienze.
In ambito tributario, nonostante il settore abbia conquistato questa volta nel testo della legge una previsione specifica, a differenza di quanto accaduto con il Decreto “Cura Italia”, che trattava la giustizia tributaria marginalmente con un comma di chiusura unitamente ai processi militari civili e penali, non possono non essere sottolineate le grosse perplessità che desta il fatto che la norma non tiene conto dell’assoluta necessità della trattazione orale del processo, il che, seppure con la validissima giustificazione legata alla necessità di contenere la pandemia, rappresenta comunque il diniego di un diritto potestativo, una limitazione che sicuramente peserà sul contribuente e sui difensori.
Le disposizioni del decreto “Ristori” in materia di giustizia tributaria prevedono che, ove sussistano divieti, limiti, impossibilità di circolazione su tutto o parte del territorio nazionale conseguenti allo stato di emergenza ovvero altre situazioni di pericolo per l'incolumità pubblica o dei soggetti a vario titolo interessati nel processo tributario, fino alla cessazione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale da Covid-19, il Presidente della Commissione tributaria provinciale o regionale, secondo la rispettiva competenza, può autorizzare, previa comunicazione agli interessati almeno cinque giorni prima della data fissata, lo svolgimento con collegamento da remoto delle udienze pubbliche e camerali e delle camere di consiglio.
La segreteria della Commissione deve comunicare alle parti, almeno tre giorni prima della trattazione, l'avviso dell'ora e le modalità di collegamento. In alternativa alla discussione con collegamento da remoto, le controversie fissate per la trattazione in udienza pubblica, passano in decisione sulla base degli atti, salvo che almeno una delle parti non insista per la discussione, con apposita istanza da notificare alle altre parti costituite e da depositare almeno due giorni liberi anteriori alla data fissata per la trattazione. I difensori sono sempre considerati presenti a tutti gli effetti.
Nel caso in cui sia chiesta la discussione e non sia possibile procedere mediante collegamento da remoto, si procede mediante trattazione scritta, con fissazione di un termine non inferiore a dieci giorni prima dell'udienza per deposito di memorie conclusionali e di cinque giorni prima dell'udienza per memorie di replica.
Nel caso in cui non sia possibile garantire il rispetto dei termini di cui al periodo precedente, la controversia è rinviata a nuovo ruolo.
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