di Patrizia Penna
ROMA - “Riteniamo fondamentale che il Superbonus 110% assuma carattere permanente. Occorre trasformare questa splendida intuizione del Governo in realtà. Il Superbonus è lo strumento che può far ripartire davvero l’edilizia e l’economia, incidendo positivamente sul mercato del lavoro e dei professionisti”.
A chiederlo è il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. “Sismabonus ed Ecobonus, avranno come conseguenza che la richiesta sarà superiore all’offerta e quindi, per soddisfare le esigenze del mercato, sarà fondamentale rendere permanente il Superbonus 110%. In un paese sismico come il nostro, è necessario potenziare queste agevolazioni fiscali per continuare sempre a coniugare le esigenze della sicurezza con l’attenzione verso l’ambiente ed il risparmio energetico”.
“L’orientamento del Governo sembra quello di rendere strutturale l’incentivo, e ora che si avvicina la Legge di Bilancio ci auguriamo davvero si vada in questa direzione. Che sia una idea innovativa, come abbiamo più volte ripetuto, lo dimostra anche il fatto che i Presidenti dei Consigli Nazionali degli Architetti di altri Paesi europei stanno guardando a questa iniziativa con molta attenzione, anche alla luce degli obiettivi fissati per il 2050”, prosegue il Consiglio degli architetti.
“Nell’interesse di tutti, chiediamo però - evidenzia - che il professionista sia scelto dal committente e non dall’impresa o dall’ente finanziatore proprio per garantirne la terzietà, anche perché altrimenti si andrebbe incontro a una commistione di ruoli che non potrebbe assolutamente garantire l’indispensabile indipendenza dello stesso professionista, chiamato a liquidare le spettanze dell’impresa utilizzando risorse pubbliche e con la quale costituirebbe, di fatto, un sodalizio professionale. Siamo infine convinti, che il Ministero debba prevedere un modello di contratto di disciplina di erogazione della polizza assicurativa che vada a disciplinare tutte le polizze redatte dalle compagnie assicurative, in maniera che si tutelino realmente gli asseveratori e, di conseguenza, i loro clienti e lo Stato”.
Lascia una risposta