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Donne e lavoro, 30 Ceo firmano Patto equità di genere

Donne e lavoro, 30 Ceo firmano Patto equità di genere

Donne e lavoro, 30 Ceo firmano Patto equità di genere

MILANO - Adottare un approccio inclusivo, garantire eque opportunità sul fronte delle promozioni, raggiungere il target di almeno il 50% di donne assunte in azienda. Sono alcuni dei punti del patto, il ‘Women Forum ceo Champions commitments’, firmato ieri a Milano in occasione del G20 da trenta ceo affinché le donne abbiano le stesse possibilità degli uomini nel mondo del lavoro.

Alla firma del patto, ieri mattina nella sede della Banca d’Italia, c’erano  amministratori delegati, presidenti ed esponenti di aziende italiane e internazionali. Tra gli altri, Elena Goitini (Bnp Paribas), Antimo Peretta (Axa Europa e America Latina), Jean Pierre Clamadieu (Engie), Michele Crisostomo (Enel) Antonella Centra (Gucci), Paola Angeletti (Intesa Sanpaolo), Marco Alverà (Snam), Silvia De Dominicis (Johnson&Jonhnson), Silvia Candiani (Microsoft Italia), Emma Marcegaglia, Lubna Olayan (Olayan Financing Company), Andrea Orcel (Unicredit), Anne-Gabrielle Heilbronner (member of the Directoire and Secretary General Publicis Group), Denis Terrien (Salesforce Europa), Carlo d’Asaro Biondo (Noovle), Davide Bollati (Davines), Olivier Micheli (Data 4), Bernadette Bevacqua (Henkel Italia), Blanca Trevino (Softek), Luigi Paro (Spencer Stuart), Yessie Yosetya (XL Axiata Tbk Indonesia) e Massimo Giordano (Mckinsey).

“Il nostro obiettivo è di realizzare una ‘She Covery for all’, una ripresa inclusiva e sostenibile che metta il ruolo delle donne al centro dell’agenda del G20”, spiega Chiara Corazza, rappresentante speciale per il G7 e G20 del Women's Forum for the Economy & Society.
“Per questo presenteremo 10 proposte operative ai grandi del pianeta riuniti ad ottobre a Roma. E per questo stiamo coinvolgendo i vertici delle maggiori imprese nazionali e internazionali, affinché diventino i nostri ‘Ceo Champions’, ‘Campioni dell’eguaglianza di genere impegnandosi a firmare un Patto per lo ‘Zero Gender Gap’.

Emma Marcegaglia: “Italia indietro”

“L’Italia è indietro su questo fronte. Qui c’è la volontà degli imprenditori di mettersi in gioco e prendersi degli impegni per garantire un ruolo maggiore delle donne, sia al momento dell’assunzione che a livello manageriale”, dice la presidente del B20 a margine del Women’s Forum G20 Italy, Emma Marcegaglia, tra le firmatarie del ‘patto dei ceo’ per rimuovere il gender gap dalle aziende. “Chiediamo al Governo di aiutare le donne a tornare al lavoro dopo la maternità, investire in asili nido”, spiega Marcegaglia, ricordando alcuni punti del patto, tra cui l’impegno ad assumere un numero equivalente di uomini e donne. “Le donne sono state penalizzate dalla pandemia, sono risultate più deboli. Quindi già partivano da una situazione non buona, e ora è ancora più importante agire”.

L’impegno del Governo

“Il Governo - ha spiegato la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti - si è già impegnato e continuerà a impegnarsi per garantire il congedo di paternità obbligatorio oltre i 10 giorni previsti”.
“Nel Family Act - ha aggiunto - che attende l’ultimo voto alla Camera e poi passerà al Senato, si prevede fino a tre mesi di congedo di paternità con un aumento graduale ma l’importante è parificare la responsabilità maschile a quella femminile. Questo rimuove un gap in entrata nel mondo del lavoro: oggi per un’azienda costa di più assumere una donna e questo costo va rimosso”, aggiunge la ministra.
Oltre a questo, “colmare il divario salariale è uno degli obiettivi della strategia nazionale della parità di genere: il nostro Paese è agli ultimi posti in Europa per figli che nascono e lavoro femminile. Noi vogliamo ribaltare questo schema e lo facciamo con il Family Act e con la strategia nazionale sulla parità di genere”.

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