PALERMO - Per i lavoratori della formazione professionale che sono stati licenziati è il momento di aggiornarsi e riqualificarsi. Una opportunità per trovare una nuova strada sfruttando le proprie capacità e al contempo aprirsi a possibilità diverse e rivolte al futuro. Si tratta di una serie di interventi straordinari in favore del personale iscritto all'Albo dei formatori, allo scopo di attivare percorsi formativi di aggiornamento e di riqualificazione professionale, “per salvaguardare i livelli di occupabilità del personale del comparto della formazione professionale”.
In una nota, la dirigente generale del dipartimento regionale della formazione, Patrizia Valenti, ha ricordato come la legge di stabilità regionale 2020-2022 del 12 maggio 2020 introduce misure di politica attiva destinate agli operatori iscritti all’albo, non occupati alla data di entrata in vigore della legge, e quindi il 14 maggio 2020. Ogni soggetto eventualmente interessato dovrà inserire sulla piattaforma Sarf del dipartimento della formazione professionale, l’estratto conto certificativo Inps e l’autocertificazione, redatta secondo il modello predisposto dagli uffici, che attesti lo stato di non occupazione alla data del 14 maggio 2020.
“Si specifica - ha detto Valenti - che la piattaforma sarà operativa dal 15 febbraio e per i successivi 20 giorni”. Si tratta della prima iniziativa rivolta agli operatori della formazione professionale dopo il rinnovo dell’albo a marzo scorso, proprio durante il primo lockdown. Dopo l’introduzione della nuova procedura il numero degli iscritti si è ampiamente ridotto: si contano 5 mila conferme di iscrizione, delle quali 1.240 fanno riferimento agli operatori degli ex sportelli multifunzionali, e circa 3.700 relativi agli interventi formativi, mentre oltre 2.500 utenti non hanno avviato la procedura, decadendo dal diritto ad essere inseriti nello stesso albo che ha lo scopo di tutelare i lavoratori più anziani e favorirne l’occupazione presso gli enti di formazione.
La conferma dell’iscrizione è stata decisa nella legge di riforma del settore varata a dicembre scorso. Il procedimento è semplice: agli attuali iscritti, sebbene l’albo debba considerarsi ad esaurimento, si applicheranno, fino al 2030, le tutele già in vigore, garantendo quindi la priorità assunzionale per quanti regolarmente registrati e con data di assunzione antecedente il 31 dicembre 2008, data di blocco delle assunzioni stabilita dall’allora governo regionale del presidente Raffaele Lombardo.
Gli interessati hanno potuto quindi accedere al ‘Sistema Albo Registro Formatori’ attraverso l’indirizzo sarf.formasicilia.it, e lì si sono registrati inserendo i propri dati anagrafici, indirizzo di posta elettronica e codice fiscale, oltre ad informazioni relative alla propria condizione lavorativa al di fuori del settore e la eventuale presenza di carichi penali pendenti. È stato infatti deciso che non possono mantenere l’iscrizione all’albo coloro i quali abbiano già un posto di lavoro a tempo pieno e indeterminato. Sarà stato questo requisito, o il periodo del lockdown che è venuto a coincidere con i tempi previsti per l’iscrizione, fatto sta che i numeri si sono fortemente ridimensionati rispetto al passato, quando l’albo contava quasi 8 mila operatori, in buona parte assunti presso i cosiddetti enti storici. A questi si aggiungono, in un elenco separato, oltre 4 mila aspiranti lavoratori, nuovi iscritti che possiedono i requisiti per poter accedere al settore.
Uno sfoltimento dei numeri abbastanza inaspettato, dopo le tante proposte fatte nel corso del tempo ma mai applicate: i prepensionamenti, l’offerta di incentivi per la fuoriuscita dal comparto, e la riqualificazione del personale per essere inserito in altre realtà regionali, spostandolo dove ce ne fosse necessità, in base alle esigenze del territorio e del tessuto economico preminente.
Michele Giuliano
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